Che le terme siano rilassanti è noto. Che siano anche salutari lo è ancor di più. Ma se sono gratuite è meglio. E non poco: queste acque così ricche di benefici, infatti, sono tanto salubri quanto costose. Perché ormai tra trattamenti base e soggiorno si spendono in media 700 euro a persona, escludendo le spese di viaggio. Insomma, un vero e proprio lusso.
C’è, però, la possibilità di optare per le cosiddette terme libere, un fenomeno abbastanza diffuso in Italia, per quanto ancora poco conosciuto. Oltre ai centri termali, nel nostro Paese esistono molte sorgenti naturali gratuite: spesso situate nelle stesse zone in cui sorgono gli stabilimenti più importanti, permettono di usufruire dei benefici delle acque termali senza spendere un euro – o, al più, spendendone davvero pochi per dare un contributo alla società o alla cooperativa che mantiene pulita e vivibile l’area.
Sono la meta ideale del turista che ha bisogno di rilassarsi, ma che allo stesso tempo non ha intenzione di concedersi un costoso soggiorno in uno stabilimento termale. Sì, perché consentono di programmare una vacanza low cost, con un occhio di riguardo al portafogli e uno al benessere psico-fisico.
Ma dove si trovano queste “acque miracolose” che aiutano il corpo, lo spirito e il borsellino? In genere, sono situate vicino a sorgenti di acqua termale non del tutto captate dagli stabilimenti termali ufficiali. Si tratta il più delle volte di laghetti naturali in cui scaturisce dell’acqua termale, di piscine più o meno vaste – come le Piscine Carletti in provincia di Viterbo –, a volte solo di semplici pozze – come le Terme Libere di San Sisto sempre in provincia di Viterbo –, a volte ancora di fantastiche cascatelle di acqua termale – come le terme di Saturnia in provincia di Grosseto. Le aree termali libere possono presentarsi anche in mezzo a boschi, sulle dorsali di colline verdi, sulle rive di ruscelli, ma a volte la sorgente può inaspettatamente scaturire su una piccola spiaggia sulla riva del mare, come le Terme di Sorgeto in provincia di Napoli.
Tuttavia, la situazione non è così rosea come sembra: infatti, gli assidui frequentatori dei complessi termali liberi vivono le proprie vacanze nella speranza che una grande azienda non monopolizzi anche quella sorgente. La situazione è questa: in Italia, come all’estero, le fonti più rinomate sono già state ampiamente captate da società private che hanno costruito il proprio stabilimento termale, pagando comunque una concessione sulle acque termali a chi di dovere. Insomma, un vero e proprio business.
Stefania Saralli