COSTI DI PRODUZIONE IN FORTE AUMENTO: AZIENDE AGRICOLE IN AFFANNO

mucca.jpgL’aumento dei prezzi dei concimi, dei mangimi  e del gasolio spinge verso l’alto i costi di produzione delle imprese agricole che fanno segnare un aumento medio dell’ 8,5% con incrementi record per l’attività di allevamento. Infatti il gasolio ha sostituito quasi completamente la benzina nell’alimentazione dei mezzi meccanici in agricoltura. Ma il gasolio non è il solo fattore produttivo agricolo che ha subito negli ultimi mesi incrementi vertiginosi. Ci sono anche i fertilizzanti con un +33,8% e i mangimi con un +21,3%. Pertanto, per esempio, per l’attività di allevamento i costi di produzione sono aumentati in Italia in media del 13%. L’esplosione dei costi di allevamento a fronte di una pretesa ingiustificata da parte industriale di ridurre il prezzo del latte alla stalla è il motivo delle proteste che gli allevatori della Coldiretti stanno attivando in questi ultimi giorni mediante una serie di presidi davanti a degli stabilimenti di lavorazione e trasformazione del latte del Nord Italia, soprattutto in Lombardia. La Lombardia è la regione dove viene prodotto ben il 40% del latte italiano e dove la sottoscrizione dell’accordo del prezzo del latte alla stalla (l’anno passato avvenuto a livello regionale) influenza fortemente il livello del prezzo del prodotto latte su tutto il territorio italiano. L’accordo regionale dell’anno passato sottoscritto tra le Organizzazioni Agricole e la parte industriale e in vigore fino allo scorso 31 Marzo aveva determinato un prezzo minimo di base di 0,42 Euro/Litro, salvo migliori condizioni tra le parti. Un prezzo pari alla metà di una tazzina di caffè acquistata al bar!!!
Da alcune settimane si è aperta la trattativa per sottoscrivere il nuovo accordo 2008-2009 ma la parte industriale, rappresentata da Assolate, vuole abbassare il prezzo  del latte alla stalla al livello di 0,36 Euro/Litro mentre la parte agricola propone di lasciare il prezzo ai livelli dell’anno passato nonostante che “dalla stalla alla tavola”, cioè ai consumatori, il prezzo del latte ha un divario di ben il 300% e che da parte di Assolatte, tra l’altro, non c’è nessuna intenzione di ritoccare al ribasso questo vergognoso differenziale che si incrementerà così ulteriormente. Affianco ai presidi la Coldiretti Lombarda ha organizzato anche la distribuzione gratuita ai cittadini di latte fresco, un patrimonio che non può essere buttato perché rappresenta un bene prezioso per l’economia, l’ambiente e la salute degli italiani. La protesta della Coldiretti proseguirà ad oltranza fino a quando non saranno raggiunti gli obiettivi di salvaguardia della sopravvivenza delle aziende zootecniche italiane e non è escluso che si estenda in altre regioni italiane. “Fa parte di una strategia di sistema per cui ogni Federazione Territoriale ,se ce ne sarà bisogno, farà la sua parte e contribuirà al risultato nel modo ritenuto più proficuo” afferma Daniela Santori, Presidente Provinciale Coldiretti Latina  “Nei prossimi giorni nell’ambito dei consigli delle nostre sezioni territoriali più zootecniche affronteremo la problematica degli alti costi dei mangimi e del gasolio e decideremo se e come attivarci per aiutare la nostra Organizzazione a centrare il risultato. Certamente i produttori sono esasperati perché ci troviamo di fronte ad una situazione che vede continui aumenti al consumo del latte e dei derivati mentre ai produttori non si vuole neanche riconoscere il prezzo minimo percepito fino allo scorso mese di marzo”.

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