Notizie non buone per gli amanti del mare: quest’anno ad essere più salati saranno i prezzi che, secondo un’inchiesta del portale del consumatore, aumentano del 13% nonostante l’adeguamento dei canoni demaniali ai prezzi di mercato nel Lazio sia stato temporaneamente congelato. Eppure gli aumenti di lettini e ombrelloni ci sono stati eccome.
E le cifre non sono da poco: per un ombrellone e due lettini si spendono dai 15 euro giornalieri di Ostia, ai circa 25 di Sperlonga. Molto più dell’attuale tasso di inflazione che comunque, nell’ultima rilevazione, ha raggiunto il livello record del 3,3%, il più alto dal 1996.
Insomma il costo di una giornata al mare diventa proibitivo e se il periodo di vacanza si allunga fino ad una settimana i rincari si fanno sentire ancora di più: per uno stabilimento economico si spendono 150 euro fino ad arrivare alle 210 euro della bella Sperlonga. Gli abbonamenti mensili non sono certo alla portata di tutti: nel Lazio si pagano dai 400 ai 750 euro contro i 15 giornalieri della riviera adriatica e i 12 del Mezzogiorno.
“La Regione Lazio risulta terza nella classifica del “caro spiaggia”: dopo Liguria e Toscana, entrambe con un costo medio per un ombrellone e due lettini superiore ai 21 euro”.
Ma le spese non finiscono qui, perché agli affezionati del mare viene chiesta anche la quota per l’accesso in spiaggia senza contare il parcheggio e il “carobar”. Tutti aumenti che non è facile individuare visto che con il cambio di competenze introdotto quest’anno, gli stabilimenti non comunicano più le tariffe adottate alle Capitanerie di Porto, ma ai singoli uffici demanio dei comuni rendendo più difficile una visione complessiva dei listini prezzi.
E come reagiscono i lavoratori del settore? Ognuno si difende come può: chi ammette aumenti del 10% circa e chi inventa nuove strategie come la formula dell’happy-hour per attrarre più clienti e ancora tariffe diverse per ingressi differenziati. Ma c’è anche chi, orgoglioso, ci tiene a ribadire che i prezzi sono rimasti invariati.
Tra le associazioni, poi, c’è anche chi, per combattere il caro-prezzi, reputa opportuno promuovere il più possibile l’uso degli arenili gratuiti. Non a caso l’Adoc si appresta a divulgare un prontuario con tutte le spiagge libere del Lazio. E, con lo stesso intento, il Codacons è pronto ad incontrare i sindaci dei Comuni marini per lanciare il cosiddetto modello francese: ossia dare la possibilità di aprire chioschetti ai privati sulle spiagge libere, in cambio della pulizia dell’arenile.
Laura Riccobono