Un episodio che lasciato un segno su tutta la comunità apriliana: dai più piccoli, che lo hanno sentito spesso nominare o raccontare storie, ai cittadini più grandi, che lo hanno spesso incontrato in città. Bernardino Tofani, senza ombra di dubbio una delle memorie storiche più importanti della città, aveva un progetto in cantiere: una targa da affiggere in Piazza Roma a imperituro ricordo dei concittadini caduti nelle operazioni belliche.
Un anno dopo la scomparsa di Tofani, Elisa Bonacini, presidentessa dell’Associazione “Un ricordo per la pace”, lancia un accorato appello all’Amministrazione, ricordando il progetto di Bernardino: “Tofani arrivò con la sua famiglia ad Aprilia, seconda patria d’ adozione, nel febbraio 1937 quando la cittadina era ancora in fase di costruzione. Rappresentava lo spirito del ricercatore per eccellenza“.
“Non avendo ricevuto riscontro positivo dal Comune di Aprilia, nel 2009 aveva donato il suo prezioso archivio cartografico e librario sulla storia del nostro territorio all’Archivio Storico Diocesano di Albano: davvero una grande perdita per la comunità di Aprilia. La conversazione con Bernardino era piacevolissima per la grande simpatia ed umiltà che lo contraddistinguevano. Uomo di profonda religiosità e fede, trasmessagli dalla mamma Clelia Mimma Ranazzi non mancava mai alla Santa Messa serale ed era consuetudine incontrarlo per scambiare due chiacchiere sul sagrato della Chiesa in Piazza Roma. Ricordava perfettamente i giorni in cui venne costruita Aprilia, ne aveva assistito all’inaugurazione nel 1937 e di Aprilia conosceva tutto, tutti e tutta la sua evoluzione fino ad oggi, nei più minuziosi ed inediti particolari che raccontava con particolare senso critico ed una spiccata ironia“.
“Negli ultimi anni aveva proposto di affiggere sulla parete del Comune di Aprilia in piazza Roma una targa con tutti i nomi dei caduti di Aprilia a causa delle operazioni belliche nella seconda guerra mondiale. Un progetto meritevole che in sua memoria deve essere messo in atto al più presto, confidando nella sensibilità dell’Amministrazione di Aprilia e magari nel contributo di privati. I nomi di quelle vittime innocenti possano essere monito per una continua ricerca di pace e fratellanza tra i popoli e simbolo della condanna assoluta della guerra”.