“Arriva il natale con i doni per tutti gli apriliani, tra questi molti di noi stanno trovando il regalo preparato dalla Giunta Terra che con il Bilancio di Previsione 2015 approvato lo scorso 31 luglio ha deciso di aumentare al massimo le aliquote della Tasi, dell’Imu e dell’Addizionale Comunale IRPEF“, sono queste le parole di Alessandro Mammucari che, a un passo, del pagamento del saldo 2015 torna a parlare di decisioni che peseranno sulle tasche dei cittadini Apriliani.
“Partiamo– prosegue Mammucari- dall’imposta sulla prima casa. Per un’abitazione con una rendita catastale media di 500,00 dovranno pagare 50,00 euro in più rispetto al 2014 con un aumento medio del 40 per cento, mentre un abitazione di maggior pregio con rendita media pari ad euro 1.000,00 subirà un aumento di 84,00 per passare ai 170 euro per una cassa di lusso con rendita di 2.000,00 euro. Oltre agli aumenti, la Giunta Terra da un calcio all’uguaglianza, cosa che si può fare proprio perché civici e quindi lontani da concetti quali l’uguaglianza sociale, se si pensa che una casa di scarso valore viene chiamata a fronteggiare un aumento del 40 per cento, mentre le case di lusso un aumento del 20 per cento. Per la Giunta Terra il principio guida è meno hai e più dai“.
“Principio confermato- continua il segretario del PD- con l’addizionale comunale Irpef dove gli aumenti maggiori saranno a carico di pensionati e lavoratori dipendenti con meno di 15.000,00 euro. Questi soggetti con le pensioni di dicembre e gli stipendi di fine anno vedranno decurtarsi una cifra di 60 euro per far fronte all’aumento dell’addizionale comunale IREPEF deciso con il Bilancio di Previsione 2015,mentre un facoltoso professionista con oltre 75.000,00 non sarà chiamato a far fronte a nessun aumento per rimpinguare le casse comunale.
Infine, l’Imu che graverà in particolar modo sulle attività produttive e agricoltori. Per quest’ultimi il vero salasso visto che rispetto al 2014 si troveranno a dover ripagare un imposta prima non pagata e per altro con l’aggiunta di dover pagare tutto insieme acconto e saldo che, per un settore come quello agricolo, in forte crisi rappresenta un esborso da non poco conto. Questi aumenti inaccettabili e insostenibili scaricati sulle fasce più deboli della nostra popolazione non produrranno servizi al cittadino, bensì fanno riscontro con le folle spese per consulenze che nel 2014 hanno raggiunto la modica cifra di 960.000,00 di euro e nei primi dieci mesi del 2015 600.000,00 di euro segno di una spesa pubblica gestita in modo molto discutibile e a spregio dei più elementari criteri di equità”.