Vallelata: voragine pericolosa non segnalata

La Cassazione a Giugno si è pronunciata in favore di chi è vittima da caduta accidentale su strada disconnessa. La manutenzione aspetterebbe al Comune, ma una zona di territorio sarebbe del Consorzio Industriale Roma-Latina

Segnalazioni continue per strade e/o marciapiedi ridotti a colabrodo.
I cittadini, attraverso anche i social network, hanno fatto presente la situazione di degrado di molte arterie stradali del territorio di Aprilia e spesso protestano per la scarsa attenzione dell’Amministrazione che sembra intervenire, a volte con ritardo, per la manutenzione stradale e dei marciapiedi.

Arriva da Facebook l’ultima segnalazione. Un cittadino di Aprilia, servendosi di una macchinetta fotografica, ha provveduto a segnalare un tombino pericoloso dal chiusino frantumato in via Angela Vacchi, località Vallelata. Da quanto si evince dall’esatta descrizione proposta dalla foto, lo stesso si trova sulla sommità di un marciapiede e rende il transito dei pedoni difficoltoso o addirittura pericoloso, anche se è esiguo il numero di persone che vi camminano. Infatti la zona è piuttosto movimentata dal passaggio di numerose automobili e tir per via delle imprese ed aziende che vi sono presenti.
Tale problematica non può e non dovrebbe essere riassunta in una semplice foto, poiché di situazioni del genere nella zona appartenente al Consorzio Industriale Roma-Latina, ce ne sono parecchie ed ancora non risolte.
La diatriba tra i proprietari del Consorzio ed il Comune di Aprilia, sembra non volgere verso una rapida soluzione che metta d’accordo entrambi indistintamente.
Tuttavia, sarebbe opportuno, da parte dell’Ente di Piazza Roma, transennare la voragine ed in questo modo evitare il rischio di incidenti. Oltremodo, se si verificasse, accidentalmente, un incidente, di chi sarebbe la responsabilità?

Tombino Quartiere Vallelata

Premesso ciò, con una pronuncia dello scorso Giugno la Corte di Cassazione ha stabilito che: chi è vittima di una caduta accidentale su strada disconnessa (una buca, un tombino divelto) oltre a richiedere il risarcimento del danno per via civilistica, può anche denunciare il dirigente comunale che si occupa della manutenzione delle strade. Ma, essendo reale questo botta e risposta tra Consorzio e Comune, il malcapitato contro quale di questi due organi dovrebbe deporre la denuncia?

Nell’ipotetico caso che la colpa ricadrebbe al Comune, la procedura non ammetterebbe repliche: anche se le casse del municipio fossero prive di risorse per ripristinare buche e/o aggiustare tombini e nello specifico caso in cui il municipio non abbia provveduto a “segnalare tempestivamente la pericolosità della buca”, scatta l’obbligo del risarcimento.

Un fenomeno diffuso è quello dei sinistri (ad automezzi o a persone) causato dalla cattiva manutenzione delle strade e/o marciapiedi.
Si pensi, ad esempio, nel caso del pedone che, transitando sul marciapiede inciampi in una breccia sull’asfalto cadendo e procurandosi delle lesioni.
In talune situazioni l’Ente proprietario della strada ha l’obbligo di curare la manutenzione così come dispone l’art. 14 del Codice della Strada.

Melania Orazi

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