Quando si parla di corretta alimentazione, intesa non solo come fabbisogno quotidiano ma anche come ad es. per iniziare una dieta, il primo nemico da combattere non sono i grassi oppure le calorie, ma sono le falsità, i luoghi comuni, il “sentito dire”, le piante o le erbe o gli estratti miracolosi, le pubblicità industriali ingannevoli, che portano molte persone ad alimentarsi in maniera errata facendo credere che da quell’alimento trarranno notevoli benefici sotto varie forme, mentre i benefici sono solo di tipo economico per chi le pubblicizza.
Da queste pseudoconvinzioni errate, da questa pseudoscienza, dalla necessità di trarre profitti a tutti i costi, nascono quindi ad esempio una infinità di diete del “momento” sulle quali neanche mi soffermo.
Diete che durano nel tempo molto poco e poi svaniscono ma che in quel “momento” sono seguite da molte persone solo perché sono alla “moda” o perchè magari le fanno alcune attrici e modelle, noncuranti però dei danni che a volte producono sull’organismo.
I risultati affidabili sono invece quelli che nascono da anni di studio, da sperimentazioni, da prove riscontrabili, da validazioni scientifiche. E’ il caso ad esempio degli studi epidemiologici. Questi possono essere di due tipi: descrittivi (con studi detti ecologici) o analitici.
Un esempio di studio descrittivo è quello secondo il quale in Francia si consuma una quantità pro-capite di formaggi (ricchi di grassi e colesterolo) superiore rispetto al resto d’Europa, ma che l’incidenza di infarto ed eventi coronarici sia inferiore. In uno studio ecologico questo fatto era stato associato al largo consumo di vino rosso, ma non si dava nessuna dimostrazione scientifica che il vino protegga dall’infarto.
L’epidemiologia analitica invece cerca di spiegare il perchè si riscontrano certe evidenze. Tra I tanti studi epidemiologici non posso non citare lo studio EPIC. Questo studio europeo è nato circa 20 anni fa con l’osservazione di più di 500.000 individui all’interno dell’Unione Europea, registrandone stili di vita, abitudini alimentari, indici di massa corporea e le malattie ed i tumori che in tutti questi anni hanno sviluppato. L
o studio è iniziato con l’obiettivo di studiare i tumori ed è stato denominato appunto EPIC (European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition), successivamente sono state analizzate le malattie cardiovascolari (EPIC-HEART), l’invecchiamento (EPIC-ELDERLY) ed, infine, il diabete (INTERACT). Lo studio europeo ha alcune caratteristiche significative: altissima qualità nella raccolta dei dati sulle abitudini alimentari, disponibilità di una banca di campioni biologici ibernati a -196°C attraverso i quali è possibile anche valutare parametri biochimici e soprattutto genetici, studi approfonditi sul genoma e sull’epigenetica.
Lo studio EPIC è senza dubbio uno dei più’ mastodontici studi prospettici mai intrapresi nella storia. Lungi dall’approfondire la moltitudine dei dati mi limiterò solamente alle conclusioni per ora ricavate e che globalmente dimostrano come l’alimentazione gioca un ruolo fondamentale nella genesi di molte malattie.
Nei limiti dei pochi studi disponibili sulla prevenzione delle recidive, le raccomandazioni per la prevenzione alimentare del cancro valgono anche per chi si è già ammalato.
Si raccomanda di non fare uso di tabacco.
Nel prossimo articolo mi soffermerò sui benefici della dieta mediterranea