Terreno via Enna: giusto il cambio destinazione d’uso?

Assessore Urbanistica: “Il rischio?La ristrutturazione dell’immobile ed il ritorno all’antica attività della Freddindustria, con il sorgere di problemi viari causati dal passaggio di numerosi tir nel centro di Aprilia

Il terreno ubicato in via Enna e di proprietà di tre privati di cui uno di Aprilia, non potrà essere soggetto ad alcuna iniziativa di origine edilizia. Il Piano Regolatore Generale (PRG) prevede che il suddetto spazio sia riservato a servizi per la collettività, per cui sia il Comune di Aprilia in prima battuta che successivamente il TAR di Latina, hanno negato la realizzazione di nuove palazzine.

A tale proposito si è espresso l’Assessore all’Urbanistica del municipio cittadino Franco Gabriele, il quale ha illustrato nella fattispecie quali potrebbero essere gli eventuali e positivi risvolti oppure i rischi, per i quali a farne le spese sarebbero soprattutto i cittadini: “Il precedente PRG datato 1973 concedeva nell’area in questione la facoltà di edificare, ma la società Freddindustria forse per motivi economici richiese al Comune di Aprilia di procedere a favore di una variante per il cambio di destinazione d’uso per una porzione di terreno, con il fine di convertire la zona C1 in zona F (servizi generali). In passato, i progettisti ignari e non lungimiranti, non hanno avallato alcuna ipotesi che il cambio di destinazione d’uso, concesso alla società Freddindustria, andasse ad intaccare l’intero Piano Casa attuale. Il primo progetto presentato dalla società “Aprilia 2012” prevedeva la costruzione di palazzi da 7/8 piani in un’area di 275 mila metri cubi; anche l’assetto viario era da rivedere.

 

Assessore Urbanistica, Franco Gabriele

Assessore Urbanistica, Franco Gabriele

Dopo qualche tempo – continua l’Assessore – la società edile ha avanzato un nuovo progetto o meglio un Piano Integrato più disciplinato in termini di cubatura prevista e nel rispetto dell’housing sociale. Nel momento in cui il l’Amministrazione comunale deciderà di accettare la proposta del cambio di destinazione d’uso del terreno agiremo per il metodo della perequazione: ovvero il 50% del guadagno (sia esso diciamo virtuale) andrebbe utilizzato per opere perequative. In sostanza se il Comune accogliesse il piano integrato della società “Aprilia 2012”, l’area soggetta a edificazione godrebbe anche di infrastrutture e servizi per la collettività, come ad esempio una scuola, fogne, marciapiedi, strade, e così via. In ballo ci sono circa 5 milioni di euro per opere perequative, ma stiamo valutando con attenzione se concedere altre colate di cemento in un’area a grosso impatto edile visti i nuovi appartamenti nel raggio di poche centinaia di metri. Il Piano Integrato prevede la costruzione di palazzine più basse di due piani rispetto al primo progetto, un assetto viario pregevole, area verde, strade, marciapiedi e quindi a minor impatto.
Il questa circostanza sono stati valutati anche i possibili rischi: un non intervento da parte del proprietario potrebbe ridurre l’area ad un mero degrado ed incuria. E’ probabile quindi sostenere che il cambio di destinazione d’uso del terreno consentirebbe un miglioramento delle condizioni attuali anche in termini di occupazione. E’ inoltre probabile che la società riproponga il ripristino dell’antica attività delle Freddindustria: ossia la ristrutturazione dell’immobile ed il ritorno all’utilizzo delle celle frigorifere con il sorgere di problemi viari causati dal passaggio di numerosi tir nel centro di Aprilia. Gli stessi provocherebbero la definitiva distruzione delle nostre strade. Per quanto riguarda invece la bocciatura da parte del Tar, probabilmente l’impresa edile “Aprilia 2012” farà ricorso in Cassazione.”

Da rilevare, in conclusione, che le conseguenze di un mancato interessamento o di un’indecisione ad intervenire da parte dei proprietari del terreno, della società “Aprilia 2012” e del Comune stesso, comporterebbe una grave perdita, per tutti.

Melania Orazi

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