Risolviamo la Disoccupazione?

Un modo per ripartire

PER BATTERE LA CRISI BISOGNA DIVENTARE BRAVISSIMI IN CIO’CHE FACCIAMO: QUESTO RIENTRA NELLA NOSTRA SFERA D’INFLUENZA

La domanda posta nel titolo meriterebbe una risposta più esaustiva di quella che sto per fornire, ma ho imparato che uno è meglio di zero e che quindi una risposta incompleta è meglio del silenzio!
Prima di tutto: quali sono i dati del fenomeno?
Secondo l’Istat nel 2007 il tasso di disoccupazione italiano era al 6,1% mentre nel 2012 al 10,7%; per quanto riguarda quella giovanile i dati sono poco rassicuranti: siamo passati da un 20,3% del 2007 al 35,3% del 2012! Nonostante sia un inguaribile ottimista, questi numeri sono Allarmanti! Analizzando alcuni dati sui motivi del fenomeno, è emerso che tutto parte dall’eccessivo carico fiscale sostenuto dalle nostre imprese!
L’ultima relazione di PriceWaterhouseCoopers, realizzata analizzando i dati di 185 paesi, evidenzia che il carico fiscale complessivo italiano arriva al 68,3% dei profitti d’impresa, dato più alto d’Europa: è come se le nostre imprese gareggiassero con una “gomma bucata”, è una lotta impari!
Questo ha fatto sì che nell’ultimo decennio la crescita del PIL italiano si attestasse al 4%, mentre in Germania e Francia, rispettivamente al 9,7% e 11,9%, il Regno Unito addirittura ha avuto una crescita del 17,7%. Per la Confcommercio il 2012 è stato il peggiore dal dopoguerra e a gennaio si è avuto un -2,4% in termini tendenziali e un -0,9% rispetto a dicembre. Soltanto nel 2012 hanno chiuso i battenti 104.000 aziende.

Questi, in estrema sintesi, i motivi per cui le aziende non assumono. Aumentando la disoccupazione diminuiscono i consumi interni e quindi la ricchezza complessiva del nostro Paese: siamo purtroppo in recessione e sembra che le cose non miglioreranno nell’immediato.
Discorso catastrofico? Non direi, semplicemente realistico!
La madre di tutte le motivazioni è, come abbiamo detto, l’eccessivo carico fiscale sostenuto dalle imprese.
Ma volendo essere pragmatici: tu e io possiamo far qualcosa per invertire questa tendenza? Poco o niente, è una questione politica e anche se ce ne fosse una capace di porre rimedio al problema, occorrerebbero anni, forse decenni e noi aspetteremmo senza far nulla?
Io credo che una strada ci sia, è difficile ma praticabile!
Intanto quella che propongo è una strada di auto responsabilità! Si, proprio così! Per troppi anni abbiamo demandato ad altri il nostro futuro ed è giunto il momento di riprendere in mano il nostro destino partendo da ciò che è nella nostra sfera di influenza tralasciando ciò che non lo è!
Se il mare è mosso abbiamo il potere di cambiare la direzione del vento? Direi di no! Quindi a che serve sprecare tempo prendendocela con qualcosa fuori dal nostro controllo? Con la politica, con la crisi, con l’ingiustizia sociale?
Io propongo di CAMBIARE DIREZIONE ALLE VELE! Propongo di avere il coraggio di focalizzarci su ciò che noi possiamo fare! Ma come?
La mia soluzione è semplice ma non facile da praticare: propongo di diventare STRAORDINARI! Si, proprio così. Per battere la crisi bisogna diventare bravissimi in ciò che facciamo: questo rientra nella nostra sfera di influenza, non dipende dal vento ma da NOI!
Se vuoi vincere diventa eccellente in ciò che fai! Acquista e studia i libri, investi nella tua conoscenza, frequenta belle persone, cambia il tuo ambiente e vedrai che nonostante il vento, porterai la tua barca al porto desiderato!
Lascia stare il vento, occupati delle vele, il vento non puoi controllarlo, le vele sì!

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Articolo di Gianluca Bellofatto

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