Gli scarichi tornano al centro dell’attenzione: in particolar modo, sulla graticola viene posta, da Carmen Porcelli, la gestione del comparto legato al “Nuovo Borgo“. Sotto accusa c’è il Vicesindaco Franco Gabriele, il quale ricopre la carica di Assessore all’Urbanistica.
“Ho letto questa mattina la dichiarazione del vicesindaco, nonché assessore all’urbanistica Franco Gabriele, sul veto alla cessione ad Acqualatina delle opere realizzate dal comune. Dopo l’annuncio in consiglio comunale il vicesindaco ha voluto nuovamente chiarire questo aspetto, approfondendo la sua tesi con la proposta di realizzare nelle periferie impianti che abbiano una portata inferiore alla capacità per 2000 abitanti equivalenti; un escamotage che consentirebbe di non cedere gli impianti ad Acqualatina. Vorrei fargli comprendere, come ho già cercato di fare precedentemente, che il regolamento comunale sugli scarichi è mancante anche per ciò che riguarda la costituzione di impianti fino a 2000 abitanti equivalenti“.
“Vorrei far notare al vicesindaco il quale oggi scopre che Acqualatina non ha mai onorato le rate dei mutui contratti per realizzare le opere: come mai finora il Comune più belligerante dell’Ato4 non ha mai promosso azioni nei confronti del gestore? Mi riferisco ai mancati pignoramenti che pure Aprilia avrebbe potuto far valere. Già, come mai se ne ricorda solo adesso visto che l’amministrazione di cui fa parte governa oramai da sette anni?
Vorrei ricordare all’assessore che il 28 gennaio scorso, in occasione della commissione urbanistica che affrontava la materia degli scarichi, la sottoscritta ha presentato una proposta per realizzare nei lotti di dimensioni ridotte piccoli impianti specificando che “nei lotti di piccola dimensione, lì dove è inevitabile la installazione di minidepuratori a fanghi, occorrerebbe incentivare un accordo tra confinanti per la realizzazione di impianti di evapotraspirazione fino a 50 abitanti equivalenti, così come consente la legge regionale di riferimento per l’adeguamento degli scarichi.
Questo sistema consentirebbe di abbattere i costi di realizzazione e manutenzione dell’impianto, soprattutto nella previsione – lì dove ci sono piccoli nuclei la cui crescita in termini di popolazione sarà contenuta – di razionalizzare la spesa per la realizzazione di depuratori e rete fognaria in ciascun piccolo borgo. Prima, però, servirebbe intervenire sul regolamento: cosa aspetta a portarlo in commissione?“
“Così il vicesindaco con un colpo di teatro ha pensato bene nell’ultimo consiglio comunale di rimescolare le carte e, anziché discutere sull’opportunità di chiedere alla Conferenza dei sindaci di revocare la delibera “blocca finanziamenti”, ha pensato bene di trovare l’occasione per prendere tempo e spostare l’attenzione su altre questioni, magari scippando anche le idee altrui. Quando parla di impianti, il vicesindaco – che poiché ha un incarico impegnativo dovrebbe stare con i piedi ben piantati in terra – dimentica che l’opera faraonica del Nuovo Borgo andrebbe rivista e per evitare una eccessiva cementificazione del territorio e per favorire gli abitanti delle periferie, i quali dovranno sostenere delle spese per potersi adeguare alla normativa sugli scarichi.
L’amministrazione comunale deve favorire il risanamento delle periferie consentendo ai cittadini di adeguarsi e venendo in loro aiuto in questa maniera. Naturalmente per quanto riguarda la proposta presentata, l’accordo tra confinanti evita la costituzione di consorzi: si lascia libera scelta, in sostanza, all’iniziativa dei cittadini. Come ho già ribadito in più occasioni la questione del regolamento degli scarichi non può essere distinta dall’intera vicenda della realizzazione e dell’adeguamento delle opere nelle borgate“.
“Credo che quanto prima la commissione urbanistica debba necessariamente ridiscutere l’intera materia ripartendo dal piano triennale delle opere del 2000 e dal progetto il Nuovo Borgo. Aprilia è sovradimensionata rispetto alla crescita della città: la popolazione residente di Aprilia è di circa 75mila abitanti, compresi i cittadini che risiedono nelle periferie, orbene a cosa è servito portare il depuratore di via del Campo a 90mila abitanti equivalenti e prevedere ancora un adeguamento a 120mila abitanti? Le abitazioni, sempre secondo il progetto Il Nuovo Borgo, non saranno allacciate tutte alla rete di via del Campo. E allora a cosa servono i depuratori nei borghi e nelle campagne? Non è forse sovradimensionato allora quello di via del Campo? Non vorrei che questa fosse la solita opera di chi vuol cementificare e non programmare seriamente la crescita di Aprilia“.