Un nuovo monumento, da “scoprire mentre si passeggia, senza essere invasivo per i cittadini“: questa la prima descrizione fornita alla città dal Maestro Claudio Cottiga, autore della scultura in travertino e bronzo oggi scoperchiata dal Sindaco di Aprilia, Antonio Terra, alla presenza del Prefetto Vicario di Latina e delle Forze dell’Ordine, oltre ad un folta folla di cittadini apriliani.
“Un omaggio – spiega Cottiga – ai progettisti apriliani: a lato, infatti, è possibile notare la sigla “2PST”, che sono le iniziali dei progettisti, i quali non fornirono nomi per evitare favoritismi quando fu indetta la gara per la progettazione della città. Il lavoro di Paolini, Petrucci, Silenzi e Tufaroli vinse, ed Aprilia fu il risultato. La posizione del monumento – prosegue lo scultore – non è casuale, in quanto qui fu posata la prima pietra di Aprilia“.
“L’opera – ha commentato il Sindaco Antonio Terra – rientra nella volontà di riqualificare il centro storico di Aprilia: nel tempo abbiamo inaugurato tre monumenti legati alla storia della città“.
A “caval donato non si guarda in bocca”.
Ne consegue che se ti capita il ronzino te lo tieni.
Al di la’ della facile ,goliardica,battuta, ilarita indotta piu’ che dal manufatto dalle dichiarazioni Istituzionali,che ,aime’, pronunciano con convinzione di riqualificare la nostra citta’ con ciambelle, modellini, cannoni ,obelischi nani e chi piu’ ne ha piu’ ne metta,riporto uno scritto che ritengo esaustivo.
Non prima pero’ di chiedermi e chiedervi : ma l’assessore alla cultura della nostra Citta’ chi e’, esiste,ma soprattutto cosa fa’?
Vengo al quesito posto.
Torno a parlare malvolentieri del monumento per gli 80 anni della fondazione di Aprilia.
Il manufatto non mi dispiace e definirlo monumento e’ giusto ,l’etimologia identifica commemorazione,ricordo e tale il lavoro e’.
Non ci sto’ che la si definisca come un’ opera d’arte poiche’ mancante di interpretazione, personalità , humus ,concettualita’ e anima necessari perché tale sia.
Il tema, il soggetto ha in se’ poco spazio per l’Arte e per i valori plastici e poco ha fatto la coppia di realizzatori ( ci dice Cottiga e ci piacerebbe conoscere il nome del coautore), per modificare ciò : non si e’ andati al di la’ del ricordo , della toponomastica, insomma del plastico architettonico.
La fantasiosa interpretazione della simbologia del nodo, in questo caso sciolto, poco appassiona se paragonata alla querelle della scritta rovesciata che tale e’ e tale rimane.
Tremila anni di storia numismatica docet e la stesso coautore pur avventurandosi in contorte ,personali interpretazioni (divertevole il “punto di vista di un opera circolare” ) finisce alla fine per convenire che la scritta “si legge da sinistra verso destra”, salvo poi indicarci un percorso da destra verso sinistra.
L’epigrafista del cimitero ha preso un granchio e d’altronde tombe circolari ad Aprilia non credo ci siano.
Ma questa puo’ essere una nota di distinzione, un fatto caratterizzante e quindi ci sta’.
Il vero problema pero’ e’ da individuare nell’iter seguito per questa realizzazione.
Trattandosi comunque di un’opera pubblica forse era il caso di operare in maniera meno settaria, coinvolgendo le forze giovani e preparate del territorio( abbiamo dei laureati in Storia dell’Arte)’senza arroganza da parte di questa amministrazione che aime’ ha gia’ dato prove esilaranti con ciambelloni, cannoni, obelischi nani e con il dovuto rispetto per i morti,improbabili ritratti e citazioni di Arte Povera.
In quanto al costo ,ancora e’ materia che non mi appassiona.
Rilevante e’ invece il compromesso fiscale che questa amministrazione ha perpetrato.
Ora, il monumento c’e’ e come dicevo , in tale identità non e’ brutto e non mi dispiace.