Caro nonno,
ti volevo raccontare una storia che ha un nome strano… Autismo.
Come mi hanno detto i miei genitori, ai tempi tuoi non veniva chiamato così. Sai, Nonno, ci tengo molto a raccontartelo perché mio fratello Adamo è autistico. Essere autistici vuol dire che ci metti più tempo ad imparare le cose, anche se, con gli sviluppi della scienza, hanno scoperto che chi è autistico è più intelligente. Tuttavia, non c’è una cura per quelli come lui ma si può solo migliorare con delle terapie specifiche.
Mio fratello è andato in diversi centri di terapia a Roma e Latina perché qui ad Aprilia non abbiamo centri specializzati sull’autismo. In questi centri ha imparato molte cose: come comportarsi con gli altri, a non arrabbiarsi quando si fa male o quando gli viene detto “no”, ha imparato a distinguere sopra, sotto, dietro, avanti, grande, piccolo ed ha imparato a relazionarsi meglio con i bambini e con le persone.
A volte i terapisti che vengono a casa vanno anche a scuola per vedere i progressi che fa, per trovare modi per non farlo agitare o arrabbiare e per aiutare la maestra durante le lezioni.
Mio fratello non parla molto, dice solo poche parole per chiedere qualcosa: a volte ripete le battute di qualche cartone animato e, quando qualcuno gli chiede qualcosa, lui ripete la domanda e poi risponde.
Sai Nonno, lui non ama i posti affollati come il centro commerciale Aprilia2, di sabato e domenica, o le pizzerie ed i ristoranti pieni.
Con mio fratello non siamo mai andati alla festa di San Michele perché, come ti ho detto, non ama i posti affollati e alla festa di San Michele c’è tantissima gente, per questo, o chiamiamo la baby-sitter o papà ci accompagna alla festa e poi ci viene a riprendere. Mio fratello sopporta la confusione solo quando ci sono tutte persone che conosce e quando si diverte tanto (ad esempio alle sue feste o quando è a quelle dei compagni di scuola).
Non mangia molte cose salutari perché lui sceglie il cibo per colore, sapore, forma, odore e addirittura marca: mio fratello riesce a distinguere i cereali di una marca da quelli di una diversa, anche quando sono mischiati e nessun’altro ci riesce.
L’anno scorso io, mia madre, mio padre e mia sorella abbiamo partecipato ad alcuni incontri di raccolta fondi per l’autismo che si sono tenuti uno al centro commerciale “Latina Fiori” a Latina e l’altro, invece, all’uscita della chiesa “Lo Spirito Santo” nel quartiere “Toscanini”, dove viviamo, qui ad Aprilia. Abbiamo distribuito piante di peperoncino, io e mia sorella giravamo nei paraggi per diffondere la notizia. C’erano persone che preferivano dare soldi senza aver nulla in cambio, mentre altre passavano oltre. Una signora ci ha detto che non gli interessava fare beneficenza perché diceva che erano solo soldi buttati… Non è assolutamente vero! Nonno, perché certa gente agisce solo con la testa e mai con il cuore?
Nella chiesa del mio quartiere mio fratello tra due anni dovrà fare la comunione. Il parroco che c’era prima non voleva fargliela fare perché pensava che se mio fratello non conosceva il significato della comunione non aveva senso. Ora è più grande ed il nuovo sacerdote ci ha detto di portarlo in chiesa ogni domenica per farlo abituare. Da circa sei mesi andiamo ogni domenica in chiesa anche con mio fratello. La prima volta è scappato ed ha messo la mano nella fonte battesimale, il parroco si è messo a ridere da sopra l’altare mentre gli altri l’hanno guardato in modo strano. Adesso sta più tranquillo, mentre c’è la messa, quando tutti dicono “amen” e quando c’è silenzio mio fratello dice “amen, Dio Padre” … non so dove l’ha sentito. Dopo la messa, come premio, andiamo tutti insieme al “Parco Europa”, dove lui si diverte molto. Il Parco si trova nel nostro quartiere “A. Toscanini” che è in fase di sviluppo, proprio a pochi metri dalla chiesa Spirito Santo. Lo hanno ristrutturato da poco ed è sempre più bello. Pian piano stanno piantando nuovi alberi in tutta la zona circostante ed è bello vedere che si riempe di verde.
Appena entri nel parco c’è un grande gioco con delle scalette, le sali e, da li, si può andare in due direzioni, una dove c’è un ponte e poi, subito dopo, lo scivolo, l’altra dove si trova, prima, un tubo, all’interno del quale poter passare gattonando e, di seguito, un passaggio in corda, del tutto sicuro, su cui poter camminare ed infine un altro scivolo. Adamo si diverte moltissimo. Tra i giochi per bambini, che si trovano nel parco, Adamo preferisce l’altalena e i cavalli a dondolo. Quando è lì, io mi fermo ad osservarlo e vorrei entrare nei suoi pensieri per sapere cosa gli passa per la testa. Magari mentre è sull’altalena immagina di essere libero e di poter volare e quando è sui cavalli a dondolo si sente un cavaliere forte e coraggioso. Non so lui a cosa pensi, di sicuro a qualcosa di straordinario, perchè è “speciale”.
Infatti, Nonno, con mio fratello non serve il navigatore, ad esempio: andiamo al centro di Aprilia, a via dei Lauri, e poiché quella strada la facciamo spesso, lui ci indica la direzione corretta usando il dito e si arrabbia tantissimo se cambiamo strada.
Ogni anno, il due Aprile è la “giornata internazionale dell’autismo”, questa giornata serve per far capire alla gente cos’è l’autismo. Mamma gonfia, ogni anno, dei palloncini blu e li mette fuori al balcone e molti monumenti a Roma e a Latina sono illuminati di blu. Nonno, perché qui ad Aprilia non succede? Sarebbe bello che anche Aprilia, quel giorno, si illuminasse di blu. E magari non solo quel giorno.
Nonno mi sarebbe piaciuto sapere come venivano considerati i bambini come Adamo ai tuoi tempi. Peccato che non puoi raccontarmelo, perché ora non ci sei più! Anche se sei in cielo ti ricorderò per sempre e non ti dimenticherò mai. Tu sei il sole che mai si spegnerà, tu sarai sempre nel mio cuore… Lì, dove sei, c’è ancora una speranza per un mondo migliore.