“Bisogna tornare all’ABC della politica. Ad Aprilia Bene Comune”

La cordata formata da Porcelli, Boi, Battistuzzi ed Italia Nostra invoca un pensiero che veda la città come bene comune

Torna a schierarsi contro il taglio degli alberi in Largo delle Rose il Consigliere Carmen Porcelli, unitamente al Consigliere Roberto Boi, alla sezione apriliana di Italia Nostra e al presidente del Comitato Città degli Alberi, Gianni Battistuzzi. Il gruppo intende mettere in luce una mancanza di progettualità ed un ritorno ad un pensiero comune, con lo slogan: “Bisogna tornare all’ABC della politica. Ad Aprilia Bene Comune”.

«Assistiamo in questi giorni, sui giornali, al rimbalzare di notizie sull’imminente taglio dei Pini a Largo delle Rose alternarsi con l’ennesimo scempio, questa volta sul lato sinistro, di via Inghilterra un rimbalzare tanto veloce da farci comprendere come questa giunta, per l’ennesima volta, agisca in totale spregio a quello che è il nostro patrimonio arboreo, ma anche in contrasto o peggio come se non esistessero, nei confronti delle delibere composte e votate che gli stessi membri che sostengono la maggioranza che governa Aprilia» .

porcelli boi

«Scelta che, in virtù di quanto riferitoci quest’oggi nel corso dell’incontro avuto con l’assessore Spallacci, deve essere ancora valutata pienamente, ma che non ci può esimere da alcune valutazioni; all’assessore che ha tra le sue tante deleghe anche la gestione del verde abbiamo offerto la nostra collaborazione civica ma abbiamo compreso che non è solo dalla sua volontà che dipendono delle scelte scellerate. Poniamo pure che il problema non siano i pini da tagliare: il pino del resto è un albero pioniere, per sua natura invasivo e pericoloso. Il problema vero è che manca un progetto e l’assessore e i suoi colleghi di giunta, tutti, che avallano queste scelte insensate sono solo presi dal “sacro fuoco dell’abbattimento” e sono assolutamente incapaci di pensare! Figuriamoci se sono in grado di prefigurare il dopo! Manca come al solito una prospettiva, una progettualità! ».

«Lo spazio verde di Largo delle Rose, seppur piccolo e per alcuni insignificante tanto da non riflettere neanche un attimo se era il caso di abbatterlo o cancellarlo, contribuiva a nobilitare un piccolo isolato urbano in sé significato da edifici non di pregio e sbilanciato: eppure una volta abbattuti gli alberi cosa resterebbe  di quello spazio? Semplice, lo squilibrio tra i palazzoni e le casette, quelle poche attività commerciali di margine sociale. Possibile che non si riesca proprio a capire che in questo comune non è più possibile andare avanti con le improvvisazioni, non si può continuare a decidere in maniera scriteriata? ».

«L’articolo 32 del regolamento del verde urbano prevede che ad ogni decisione di abbattimento sia contestuale una compensazione: dove sono le alberature per compensare lo scempio di via Inghilterra? Dove quelle per compensare l’altro massacro di Campoleone e Campoverde? e dove ancora quelle per compensare Largo delle Rose, il corbezzolo alla stazione ferroviaria o gli altri i pini a Piazza della Repubblica? L’assessore ha assunto l’impegno di prevedere nell’atto che sancirà il taglio degli alberi, anche il relativo impegno di spesa per la piantumazione di nuovi alberi ma finora in questo senso abbiamo solo avuto rassicurazioni sulla carta». Non ultimo vorremmo evidenziare una cosa: nell’incertezza di prendere davvero la strada giusta e per assumere scelte importanti, la giunta guidata dal sindaco Terra ci ha abituati al ricorso a tecnici preparati e di indiscussa esperienza, caratteristiche che spesso hanno giustificato parcelle di un certo peso. Constatiamo invece che questa volta l’affidamento dell’incarico per decidere se alberi che compongono un’aiuola storica della nostra città, è caduto su due giovanissime neo laureate al loro primo incarico dopo il tirocinio universitario. Senza mancare di rispetto alle due giovani professioniste: va bene il lavoro ai giovani ma purché affiancati da professionisti con maggiore esperienza».

 

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