Prime critiche per la variante urbanistica da proporre nel Consiglio Comunale imminente: a puntare il dito sulla materia gestita dal Vicesindaco Franco Gabriele è il circolo “Cosimo Bufano” della Sinistra Italiana Aprilia.
Quale logica di urgenza o di irrimandabile riqualificazione urbana sta dietro, ad esempio, l’ennesima richiesta di variante urbanistica da portare nel prossimo consiglio comunale?
La nostra città ha molti problemi, una qualità di vita che sta rapidamente e inesorabilmente degradando figlia diretta della crisi economica generale e delle colpevoli scelte delle amministrazioni comunali succedutesi negli ultimi anni. Una crescita selvaggia e disordinata al di fuori di qualsiasi programmazione urbanistica che non sia quella speculativa. Un patrimonio immobiliare che, grazie alla crisi e alla miopia dell’amministrazione locale, si sta trasformando in una serie di cattedrali nel deserto, tra invenduto e non completato. Abbiamo incombente sulla testa l’ennesima discarica di rifiuti sul nostro territorio, lo scempio dell’autostrada Roma Latina, l’emergenza dell’adeguamento degli scarichi fognari, l’insufficienza dei depuratori che non permette l’allaccio alla rete idrica da parte di Acqualatina, le mille emergenze sociali che dovrebbero far sobbalzare dalla sedia e far perdere il sonno ai nostri amministratori e invece….
E invece sembra che, in questo periodo di relax e di caduta d’attenzione l’emergenza sia l’approvazione delle ennesime varianti urbanistiche (tra cui quella sanguinosa di Carano), che porteranno altro cemento, toglieranno altri spazi destinati alla collettività e degraderanno ulteriormente la vita dei cittadini. Cui prodest? Quale imprenditore oggi affronta, in coscienza, la costruzione di ulteriori alloggi sapendo che resteranno in gran parte invenduti? Quale logica è dietro un’amministrazione comunale che autorizza tali scempi se non una miopia politica associata forse a qualche interesse legato in una certa misura a quei circuiti di cui si parlava prima?
Ad Aprilia sono ormai cinque anni che si è scelto, democraticamente per carità, di premiare il civismo rispetto l’incapacità dimostrata dai partiti. Scelta perfettamente legittima e comprensibile, visto che le scelte attuali sono figlie di altre precedenti. Ma il civismo, l’impegno senza cappello partitico deve essere rappresentato da figure e da scelte che non si prestino a facili speculazioni. Tutti aspetti che non ritroviamo nell’attuale maggioranza, formata in parte da riciclati della vecchia politica, e da accordi tra diversi, basati esclusivamente su una visone apartitica, priva di riferimenti ideali ma senza una progettualità condivisa. Questo equilibrio, privo di visione condivisa, costringe ad una navigazione a vista e spesso estemporanea, in cui si infilano le varianti attuali,come le decine di altre precedenti, che si voteranno compatte nel superiore interesse della salvaguardia della maggioranza. nella migliore(peggiore) tradizione della politica partitica. La mancanza di valori ideali e il sonno della ragione generano mostri. In questo caso di cemento.