Valerio Massimo Manfredi è, a mio avviso, uno dei migliori scrittori italiani e “Il Tiranno” è uno dei libri più belli che lui abbia mai scritto. Ci sono romanzi in grado di farti innamorare dei loro protagonisti maschili e “Il Tiranno” è uno di questi. Ho amato Dionisio dalla prima e ultima riga e ho pianto insieme a lui la morte di Arete… entrambe le volte. E, insieme al personaggio storico, mi sono innamorata di un posto che non ho mai visto e che desidero visitare.
Il romanzo tratta del tiranno di Siracusa, il giovane Dionisio. Il libro si apre con la battaglia di Selinunte, dove i selenutini vengono massacrati dai Cartaginesi. Tra i profughi di Selinute, incontra Arete, figlia di un politico che, con la sua intelligenza e il suo carattere conquista il giovane Dionisio che se ne innamora corrisposto perdutamente. I due si sposano, con il permesso del padre di lei e sembra una bella fiaba felice finché Arete non verrà uccisa e violata durante la sua assenza.
La morte di Arete, unico grande amore di Dionisio, è la svolta: Dionisio consuma la sua vendetta e cerca di unificare la Sicilia in un’isola greca. La figura del tiranno cresce, l’assolutismo anche ma Arete resterà sempre nel cuore di Dionisio, rendendo tutte le conquiste con un gusto malinconico e amaro.
Un romanzo scritto in maniera coinvolgente da leggere nelle calde giornate estive. Prima di concedersi una vacanza a Siracusa.
Buona lettura.