La scuola digitale

Nuove opportunità per la didattica:

tecnologie multimediali e formazione insegnanti

Stefania Cocco

Al rientro dalle vacanze molti ragazzi troveranno sui banchi di scuola tablet e dispositivi multimediali accanto ai classici libri di testo. Il nuovo anno scolastico, infatti, vanterà il supporto del progetto internazionale Smart Future di Samsung mirato a favorire, fra il 2013 ed il 2015, la digitalizzazione della didattica in 300 scuole italiane. Questo intervento colmerà una lacuna nei metodi d’insegnamento scolastici del nostro paese. Un recente studio nazionale dell’OCSE mostra, in effetti, quanto l’Italia sia in ritardo con l’introduzione delle tecnologie multimediali nelle scuole rispetto agli altri paesi dell’OCSE, secondo un preciso piano lanciato dall’organizzazione nel 2007. Il progetto Samsung consisterà in un corso di formazione rivolto agli insegnanti e svolto da esperti nel campo dell’educazione. Dapprima un roadshow presenterà l’obiettivo del progetto alle famiglie e agli insegnanti in sette regioni, fino a coprire, entro il 2015, tutto il territorio italiano.

Il corretto sviluppo del progetto verrà monitorato dall’Advisory Board, un ente che garantirà un supporto costante ai docenti ed una valutazione delle scuole e degli strumenti multimediali da introdurre di volta in volta.  “Le tecnologie digitali non servono a modificare deterministicamente gli apprendimenti degli studenti: se inserite nella scuola con un corretto processo servono a destabilizzare le vecchie pratiche didattiche favorendo l’innovazione e la riduzione del gap di cultura tra scuola e sistema sociale; in questo modo, una scuola più vicina al mondo degli studenti e una didattica più efficace e aggiornata finiscono per creare le migliori condizioni anche per gli apprendimenti maggiormente significativi”, ci spiega il proff. Rivoltella dell’Università Cattolica di Milano, docente di Didattica e tecnologie dell’istruzione. Il progresso tecnologico impone da sempre i suoi ritmi alla nostra quotidianità. Netbook, tablet, telefoni cellulari sempre più “smart” sono entrati nella nostra vita ed hanno cambiato le nostre abitudini, il nostro modo di compiere determinate azioni, rendendo la nostra mente ancora più versatile e “multitasking”. Questo fenomeno è visibile soprattutto nelle nuove generazioni, cioè quelle che sono nate nell’era del digitale, quelle che sui banchi di scuola, oltre all’astuccio e al quaderno, mettono lo smartphone. È arrivato il momento per il mondo della scuola di mettersi al passo con i propri studenti ed evolvere il proprio modo di fare didattica. Accanto all’atavica lavagna e ai gessetti, gli audiovisivi e le tecnologie digitali interattive possono rappresentare uno stimolo importante per l’apprendimento e ridurre lo scarto fra il sobrio ambiente scolastico e la vita digitalizzata dei ragazzi di oggi. L’importante è saper sfruttare adeguatamente, da parte dei docenti, le enormi potenzialità di questi strumenti. La situazione degli istituti scolastici del nostro paese sta subendo gli effetti devastanti della crisi economica e spesso nelle aule manca persino il materiale di base, come semplici articoli di cancelleria. C‘è da chiedersi in che modo la scuola pubblica italiana penserà di affrontare questa nuova sfida tecnologica; dove troverà i mezzi economici per attuare un rinnovamento del materiale scolastico così ingente.

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