bensì di quella vegetale
Fabio Benedetti
La Garden Therapy è una nuova terapia atta a promuovere il benessere e la salute. Niente di nuovo, direte voi. La solita storia che un’alimentazione sana e uno stile di vita altrettanto sano contribuiscono a farci sentire generalmente meglio. Tutto vero. L’intento della Garden Therapy non è altro che una conferma di questa tendenza. Molti esperti del settore sono pronti a dare consigli. La stessa American Horticultural Therapy Association ha indicato in questa terapia una via d’uscita, una valvola di sfogo contro lo stress dovuto ai ritmi di vita Occidentali.
Già molto tempo prima che arrivasse la Garden Therapy e l’America e i cosmetici e i missili intelligenti e internet e ancor prima il telefono, uno studioso, Benjamin Rush, riconobbe nel semplice e umano impiego della coltivazione di un orto un rimedio fondamentale a favore della sanità mentale. Per essere chiari, i pazzi venivano curati aiutandoli a prendersi cura di una pianta, dalla crescita allo sviluppo e i risultati sui pazienti sono sempre stati positivi. Raccogliere i frutti (letteralmente) del proprio lavoro è una soddisfazione senza eguali, a qualsiasi età e mentalità. Accresce l’autostima e questo aiuta chi è depresso, migliora i movimenti delle articolazioni per chi è meno abile, promuove le interazioni sociali e aumenta la capacità e la propensione a risolvere i problemi. Certo, la gioia che si avverte dall’osservare, giorno dopo giorno, la crescita di una pianta è un valore che l’uomo si porta dietro da sempre e che predispone le persone ad essere più affabili nei confronti degli altri, tutto grazie al fatto che i risultati scaturiti dalla coltivazione e dalla cura di un orto o anche solo di una piccola pianta sono reali, tangibili. Dedicarsi alla Garden Therapy allontana i pensieri negativi e stimola il relax, sin dalle prime fasi. Dalla semina in poi è tutto un percorso di speranza, responsabilità e soddisfazione.
Avete mai provato?