“Da quando Chicco era rimasto impigliato su un ramo di stella, aveva iniziato a provare una strana inquietudine…”
Con questo attacco perentorio dell’autrice si è aperta nel pomeriggio di ieri la presentazione di “ChiccoDesiderioFelice“.
Una fiaba per adulti fondata su due pilastri fondamentali: la Diverità e l’Amore Materno.
Apre la presentazione Maria Flavia Nava, moderatrice dell’incontro, che dopo aver introdotto non solo il libro e l’autrice, ma anche i temi fondametali su cui tutto il lavoro si fonda,lascia la parola al primo ospite della serata, la dottoressa Mariangela Serafini, pediatra.
La dottoressa rimane colpita dal coraggio dell’autrice di parlare di
“argomenti politicamente scorretti. Siamo in una società che esalta la bellezza, che impone la sopravvivenza solo del bello.
Dobbiamo prendere ad esempio il personaggio di Bea, che rappresenta la parte luminosa di noi stessi.
Quella che non si fa condizionare dalla diversità.”
“…quando da una stella si sentì una voce lontana che ripeteva: “Amoremio…piccolo Amoremio…A Chicco piaceva quella voce, ma quando la sentiva provava una fitta al petto;non conosceva quel dolore,era diverso, faceva male.”
Segue l’intervento della Professoressa Cinzia Scordo, che si è concentrata sul rapporto madre figlio.
Un rapporto che,come spiega la professoressa:
“va oltre tutto, anche della morte.
La madre di un ragazzo “diverso” è la persona che lo aiuta ad affrontare la vita che, nel libro, è descritta come un’altalena: un giorno con gli occhi al cielo, un giorno con la faccia a terra”.
Lui non imbraccia un fucile, lui no, lui non spara. Lui è il bello della scuola. Lo fa per scherzare, per farsi bello. Non sa che la sua parola è un proiettile. Non sa che mi ferirà. Nessuno sa che io cado a terra e non muoio, sopravvivo, e questa è la mia punizione…”
Interviene a questo punto la dottoressa Tiziana Alessandrini,”provocatrice” della serata.
Interessante la sua proposta di includere dei programmi scolastici per insegnare, ai più piccoli, come rapportarsi alle diversità.
“si tratta di un disturbo che consiste nel combattere ciò che si pensa con il comportamento.
Sappiamo che escludere chi consideriamo diverso è sbagliato, ma nella nostra mente creiamo delle situazioni per giustificare questo comportamento.
Cambiare la mentalità delle persone, a partire dall’ insegnamento scolastico, è l’unico modo per poter combattere questo fenomeno ed arrivare alla piena inclusione”.
L’ultimo ospite a prendere la parola è stato lo scrittore Daniele Falcioni, che ha espresso il punto di vista maschile su una vicenda che vede l’universo femminile in primo piano:
“un uomo può imparare molto da questo libro.
Posso solo consigliare di fidarsi dell’autore, perché si scrive qualcosa quando si ha la necessità di dire delle cose importanti.
Un autore deve sempre schierarsi, in questo caso è stato fatto con estrema delicatezza”.
Cinzia De Angelis, infine, ha concluso la presentazione della sua opera citando l’autore de “Il piccolo principe”, definito suo scrittore preferito:
“solo chi ha conosciuto il dolore sa quanto è freddo e duro il marmo.
Il dolore – ha aggiunto l’autrice di ChiccoDesiderioFelice – non va negato e non va messo da parte”
ChiccoDesiderioFelice, insomma, si presenta come un’opera in grado di far riflettere su temi estremamente importanti ed attuali, ma lo fa con una delicatezza impressionante.
È un libro in grado di accarezzare le corde della sensibilità del nostro animo e di penetrare negli spiragli che il lettore apre.
di Anna Catalano