Molto più simile ad una lezione universitaria piuttosto che a un convegno politico, ecco cosa è stata la conferenza “Riprendiamoci le chiavi di casa” organizzata da Aprilia in prima linea in collaborazione con Alternativa per l’Italia e Noi con Salvini, sabato 25 novembre al Bar Stella di Aprilia.
Il numeroso pubblico intervenuto ha apprezzato il taglio dato alla manifestazione e in particolar modo la valenza e la competenza degli ospiti.
Il moderatore Emanuele Campilongo di Noi con Salvini, dopo aver ringraziato lo staff di Apl con in testa la sua Presidente Sabrina Montefusco, ha sottolineato come sia stato importante non essersi uniti al coro della vecchia politica apriliana, che ha visto il referendum solo come una occasione di riemergere dalle catacombe.
“Abbiamo preferito parlare con i cittadini e organizzare incontri come questo, che creare l’ennesimo comitato che altro non sarebbe stato che una inutile vetrina”.
Il primo intervento fatto dall’ Avv. Pecchioli ha sottolineato chi sono coloro che vogliono questa pericolosa riforma costituzionale, partendo dai centri più importanti ed influenti della grande finanza internazionale (Jp Morgan, Goldman Sachs etc.) e le cancellerie come quella di Berlino e dell’Unione Europea.
Parallelismi con le situazioni internazionali come quella greca ne sono stati fatti, e si è evidenziato come il nostro Paese come sistema produttivo e di diritti sia da anni sotto attacco ed è ora di reagire pesantemente dimostrando che il popolo italiano non è disposto ad un avvenire da servo dei potenti.
Il Prof. Antonio Maria Rinaldi ha infiammato i presenti fino ad un alto momento simbolico, dove gli intervenuti tutti insieme ed in piedi, hanno gridato “Viva l’Italia” in risposta alle politiche e agli interventi che hanno distrutto il tessuto produttivo del nostro Paese, costringendo tanti giovani ad emigrare.
Nel suo intervento Rinaldi ha dimostrato come il vento in Europa e nel mondo è cambiato, il caso di Brexit e l’elezione alla Casa Bianca di Trump sono la prima grande risposta dei popoli contro i voleri delle lobby finanziarie e alle loro politiche anti popolari.
Egli con sua competenza e sensibilità verso ciò che accade in Europa – ricordiamo che è molto vicino al leader britannico anti UE Nigel Farage – ha illustrato come il NO a questa riforma è solo un primo passo ma fondamentale anzi, necessario. Infine in conclusione si è messo in evidenza come nei contenuti della riforma ci sia lo scavalcamento netto e deciso dei voleri delle popolazioni soprattutto in ambito ambientale. Il nostro territorio già pesantemente piagato da biogas, centrali del ciclo dei rifiuti e probabili discariche, non avrebbe assolutamente alcun beneficio da questa riforma anzi, vedrebbe peggiorare ulteriormente la sua qualità di vita. Il 4 dicembre tutti al seggio per un No di libertà e di speranza.