Nell’ultimo decennio negli asili nido e nelle scuole materne si è andato diffondendo sempre più il cosiddetto Metodo Benessere, un metodo pedagogico messo a punto da Virginia Stagno, un’operatrice d’infanzia che nel 2003 ha teorizzato un modello educativo alternativo mescolando la pedagogia tradizionale con una visione olistica dell’educazione. Secondo questo metodo il processo d’apprendimento è integrale e permanente, investendo tutti gli aspetti della vita, dal fisico all’emotivo, ed accompagnando l’intero sviluppo dell’individuo, dalla culla alla terza età. Il Metodo Benessere intende “recuperare” la capacità di identificare i sentimenti – che, secondo la dott.ssa Stagno, si è andata affievolendo al giorno d’oggi – insieme alla spontaneità di esprimerli in maniera autentica ed adeguata; pratica che è alla base di un modo di vivere sano, responsabile ed appagante. A tal fine l’educatore cerca di incoraggiare il contatto fisico attraverso attività ludiche e di rendere tangibile la dimensione affettiva; fattori importanti che costituiscono la reale apertura dell’individuo sul mondo.
L’educatore che adotta il Metodo Benessere ha lo scopo di portare alla luce le qualità latenti del bambino e di sostenere le sue capacità creative, in modo che queste possano svilupparsi rapidamente e che il bambino possa ben presto credere in se stesso. L’approccio olistico, inoltre, mira a creare un senso di appartenenza condivisa con gli altri che costituisca un saldo punto di riferimento per l’individuo e che sia capace di alimentare l’immaginazione, la curiosità e la creatività, vere spinte vitali che preparano il terreno ad infinite possibilità. In ambito educativo la pedagogia olistica ha risposto a questo bisogno concependo l’ambiente educativo come un sistema dinamico di relazioni all’interno di uno spazio che è pensato non soltanto come spazio fisico, ma soprattutto come spazio emotivamente vissuto. Il fulcro su cui poggia il lavoro dell’educatore è la relazione che si instaura fra il bambino e tutto ciò che lo circonda, non soltanto con gli oggetti presenti all’interno dell’asilo, il colore delle pareti e l’architettura dell’edificio, ma anche con il cibo, la musica, la personalità e la cultura degli educatori e di tutto il personale, nonché dei genitori, ecc.. Tutto questo contribuisce a creare un determinato “ambiente” attorno al bambino che caratterizza in modo esclusivo la sua esperienza e lo svolgersi delle attività didattiche. Sebbene la pedagogia olistica sembra rasenti una visione quasi mistica del creato che poco si addice all’educazione infantile, l’assunto di base secondo cui il mondo può essere considerato come un organismo unico le cui parti sono interdipendenti fra loro, è condivisibile e può certamente rappresentare il fulcro teorico di una pedagogia valida ed efficace. La condizione auspicabile per gli educatori che decidano di accostarsi ad un tal metodo pedagogico, è che sappiano valorizzare le grandi potenzialità legate ad una visione ampia della vita – e dell’educazione – a patto che essa sia fondata sulla concretezza delle relazioni fra individui e fra individuo e mondo, senza farsi coinvolgere dall’idea suggestiva, ma poco realistica e poco educativa, di un’armonia prestabilita che connette ogni cosa dall’alto, senza la quale nulla avrebbe senso.
Asili Nido Olistici