L‘Anpi “Vittorio Arrigoni” ringrazia la cittadinanza apriliana per il suo grande impegno e sacrificio.
“I Risultati del Referendum costituzionali ci fanno ben sperare.
Salutiamo con gioia l’alba di questo 5 Dicembre che passerà alla storia come l’affermazione della volontà popolare.
Con la forte risposta del NO! al tentativo eterodiretto di manomettere la Costituzione italiana indebolendola nei suoi equilibri e nel suo fondamento popolare.
Il popolo italiano ha capito la posta in gioco ed ha reagito con dignità contro l’arroganza di chi ha ritenuto la Carta una cosa propria.
Un’affare di Governo, utilizzando, a questo scopo, tutta la potenza di fuoco delle strutture istituzionali e dell’informazione, soprattutto televisiva.
Contro l‘aggressività delle oligarchie ecnomiche – finanziarie nazionali e internazionali che hanno esercitato sugli elettori una pressione inammissibile che il nostro governo avrebbe dovuto risolutamente respingere.
Con questo voto il popolo italiano ha dimostrato di avere dignità.
Di avere a cuore più la Democrazia che le mance offerte all’ultimo momento.
Ha affermato la propria sovranità ed ha riconosciuto di avere al proprio fianco un sistema di regole alle quali è impossibile rinunciare.
Il popolo italiano ora ha un dovere: costringere i governi ad applicarla prima di tutto nei suoi principi fondamentali.
Nessun cataclisma quindi, come dicevano i fautori del Sì tentando anche la strada della paura collettiva, ma solo un’opportunità in più.
Il rispetto dei principi costituzionali per quanto riguarda il lavoro, la scuola, la pace, l’uguaglianza dei cittadini e la pari dignità sociale.
Ma la cosa immediata da fare è spegnere i fuochi delle divisioni.
Accettare il risultato del voto e procedere ad un grande lavoro di concordia nazionale e di dialogo operoso e responsabile dei partiti.
Ringraziamo infine in particolare la Città di Aprilia per il risultato molto al di sopra delle attese che ha premiato con un risultato strepitoso il sacrificio di tanti che hanno lavorato per il NO credendoci fino alla fine“.
di Anna Catalano