“I numeri della meningite nella provincia di Latina sono tranquillizzanti”
Ad affermarlo è la responsabile del U.O.S. (Unità Operativa Semplice) della ASL di Latina, Patricia Porcelli.
La quale definisce la paura degli ultimi tempi legata ai casi di meningite:
“Epidemia mediatica.
La meningite, in tutte le sue forme, è tenuta sotto controllo nella nostra provincia così come lo sono le malattie infettive.
Nel 2016 abbiamo avuto solamente 11 casi, di cui solamente due mortali.
Ma si trattava di persone solamente in appoggio alla ASL di Latina, in quanto residenti in altra zona in cui non c’era disponibilità per il ricovero.
Sette di questi undici casi sono stati sepsi pneumococciche, due sole quelle riconducibili al meningococco.
Per quanto riguarda le vaccinazioni per il pneumococco, da due anni a questa parte nel Lazio è stata attivata una campagna di vaccinazione gratuita per gli ultra 65enni e per chi è affetto da alcune specifiche patologie.
In particolare – ha tenuto a sottolineare la Dottoressa Porcelli – chi soffre di diabete è da considerarsi particolarmente a rischio.
Ma non è questa l’unica situazione clinica che deve considerare il vaccino come una priorità.
I medici di base, in questo, possono essere di grande aiuto.
Inoltre, per chi per motivi lavorativi di studio o di lavoro ha trascorso lunghi periodi di tempo in Toscana, regione particolarmente colpita dal fenomeno della meningite, la Regione Lazio offre gratuitamente il vaccino contro il meningococco di tipo C“.
Il motivo di questa paura scoppiata negli ultimi tempi è stato oggetto dell’intervento della Prof.ssa Balducci.
La pediatra, infatti, ha ricordato come:
“Per qualche tempo i vaccini non sono stati fatti.
O perché si è fatto affidamento su metodi alternativi o per convinzioni personali.
Fatto sta che l‘incremento del numero di infezioni non può escludere questo fattore.
La cosa importante – sottolinea la Dottoressa – è seguire il calendario delle vaccinazioni per l’infanzia.
Perché in queste è già previsto il vaccino contro la meningite“.
Si tratta, in questo caso, non solo di una protezione per il proprio figlio.
Ma anche per la comunità.
Come infatti ormai tutti abbiamo imparato, la trasmissione di questo virus avviene per via aerea.
Essere vaccinati, dunque, è anche un atto di prevenzione per chi ci sta intorno.
di Massimo Pacetti