“Abbiamo la terra non in eredità dai genitori ma in affitto dai nostri figli” dice un antico proverbio… Questo è proprio quello che non si può fare a meno di pensare visitando la Svezia, la sua natura immensa e incontaminata, seppur incredibilmente vissuta, goduta, rispettata, amata. Il viaggio di quest’estate ci ha presentato un Paese verde, ricco di affascinanti contraddizioni. Un volo di circa tre ore ci ha portato da Roma a Stoccolma. Ritirata in aeroporto l’automobile prenotata in anticipo, ci siamo immediatamente messi in marcia, diretti verso la prima tappa del nostro lungo viaggio, Uppsala, famosa perché ospita la cattedrale più alta della Scandinavia. Il tragitto in macchina è stato la prima cosa che ci ha colpito, immediatamente fuori dalla capitale ci siamo ritrovati a percorrere una via solitaria a doppia corsia che taglia immense foreste di betulle e altissimi abeti. Arrivati in hotel a tarda notte siamo crollati, contenti di aver ricevuto dalla Svezia le sue anteprime, piccoli assaggi di quello che avremmo assaporato nel corso del viaggio. Dalla mattina successiva è iniziato il nostro tour del Centro e del Sud del Paese. La prima tappa è stata Falun, con la miniera di rame da cui deriva il famoso rosso falun, tipica colorazione delle case svedesi di campagna. Nel pomeriggio, invece, ci siamo diretti nella zona di villeggiatura più rinomata del paese, lungo il Lago Siljan, regione ricca di incantevoli paesini, mete ambite dagli svedesi più abbienti. Abbiamo salutato il rilassante lago nel tardo pomeriggio per dirigerci a Nusnäs, famosa per la produzione dei cavallini di Dala, regione da cui questi colorati cavalli – simbolo della Svezia – prendono il nome. I giorni seguenti abbiamo percorso molti chilometri visitando Vasteras, col suo quartiere degli artisti totalmente di legno, Eskilstuna, che ci ha regalato l’emozione di incamminarci in un folto bosco alla ricerca di incisioni rupestri vichinghe, Orebro, col suo incantevole castello sull’acqua e il parco naturale più bello e curato che ci sia mai capitato di vedere, al cui interno un piccolo villaggio antico è rimasto tuttora intatto e ospita showromms di giovani e talentuosi artisti. In seguito ci siamo diretti verso il lago Vanern dove abbiamo visitato Lidköping con il suo Lacko Slott, e proseguito poi verso Tanum con le sue incisioni rupestri dell’età del bronzo fino ad arrivare ad ora di cena a Fjallabacka, bellissimo paese sul mare, romantico ed elegante, famoso perché Ingrid Bergman amava trascorrervi le vacanze. Il giorno seguente abbiamo visitato una delle principali città della Svezia, Goteborg, ricca di canali e impreziosita da un centro storico pedonale molto caratteristico, dove gallerie d’arte, laboratori di design e negozi di antiquariato donano alla città un fascino irresistibile.
Qui abbiamo dormito in un veliero degli inizi del ‘900 trasformato in un particolare albergo ormeggiato al porto, una delle esperienze più emozionanti del viaggio. Spostandoci verso sud, nei giorni seguenti, abbiamo raggiunto la caotica e giovanile Malmo, caratterizzata dalle case a graticcio e famosa per il ponte strellato più lungo al mondo che – attraversando l’Oresund – raggiunge Copenhagen. Dopo venti minuti di macchina eravamo nella capitale danese, caratterizzata da variopinte case, romantici canali navigati da moderni velieri e la sua controversa statua della Sirenetta. Gli ultimi giorni nel sud del paese li abbiamo trascorsi visitando le spiagge bianche della penisola di Falsterbo, la pittoresca Ystad ricca di case al graticcio, l’Isola di Oland con i suoi oltre 400 mulini del 17esimo secolo, tra cui quello più grande del mondo, Nybro, il regno del cristallo, Vimmerby, città natale della scrittrice di Pippi calze lunghe, e Norrkoping, città industriale magistralmente riqualificata. Tornati a Stoccolma è cominciata la seconda parte del nostro viaggio, il Nord. Di mattina prestissimo abbiamo preso un volo che ci ha portato a Lulea, in Lapponia, e la prima cittadina che ci ha colpito è stata Haparanda, confinante con Tornio, l’una in Svezia e l’altra in Finlandia, fusi orari e monete differenti, due cittadine, due comunità, divise da poche centinaia di metri, da un solo ponte sul fiume, le cui rive sono due nazioni. Ripreso il cammino in macchina non avremmo mai creduto, seppur sperato, di incontrare delle renne libere a pochi metri dalla strada. Tuttavia ci è capitato più volte quel giorno, sempre lasciandoci stupiti e contenti, tanto quanto ci ha emozionato trovarci, poco dopo, un cartello che indicava che stavamo passando il circolo polare artico, pausa e foto sono state inevitabili! La Svezia settentrionale è climaticamente rigida e difficile, le bassissime temperature e le buie giornate invernali certamente rendono le persone e la vita più dure che al sud, mentre la natura, con i suoi laghi e le sue sconfinate foreste, è al culmine della sua magnificenza. La città più a nord è Kiruna, famosa per la miniera del ferro e per la sua posizione che permette di vedere il sole di mezzanotte – in estate – e l’aurora boreale – in inverno – meglio che in qualsiasi altra parte. I successivi due giorni ci siamo dedicati alla visita di un accampamento Sami, in cui i residenti ci hanno pazientemente illustrato le loro usanze, antiche e attuali, e il lavoro con le renne. È stato interessante imparare come ancora oggi attraversino la Lapponia spostando migliaia di renne e continuando a lavorarne le corna e le pelli per farne utensili e tessuti. Nell’accampamento ci ha anche divertito molto provare l’uso del lazzo e dar da mangiare alle nordiche aiutanti di Babbo Natale. Quella notte fu molto speciale perché abbiamo dormito all’Ice Hotel, famoso albergo totalmente di ghiaccio. L’esperienza è stata certamente unica e indimenticabile, – 5°C, la particolare maniera con cui hanno realizzato quella glaciale struttura, l’uso delle pelli di renna sul letto, i sacchi a pelo termici necessari per dormire a quelle temperature, tutto ha reso quella notte indubbiamente emozionante. Un ricordo molto bello è stato uscire alle 2 di notte e vedere che fuori, a quell’ora, era giorno. L’ultima giornata nella parte settentrionale l’abbiamo trascorsa visitando il Parco di Abisko, oltre 5 ore di camminata in un bellissimo e interminabile parco, famoso perché da lì comincia anche il KUNGSLEDEN, il percorso del re, il sentiero più famoso della Scandinavia lungo oltre 450 km. A chiudere le nostre vacanze svedesi è stata la visita della bella capitale, 4 giorni trascorsi visitando il grandissimo Parco Divertimenti, incredibilmente divenuto parte integrante della città, il quartiere storico Gamla Stan, il museo VASA, dedicato al galeone del 1600 ritrovato 50 anni fa in fondo al Mar Baltico nei pressi del Porto di Stoccolma e Skansen, l’enorme bioparco in pieno centro che ospita centinaia di specie animali. Una delle cose più piacevoli e semplici da fare in estate è girare la città liberamente in bicicletta, in questo modo si riescono a scoprire le molte cattedrali, i bellissimi negozi di Design e i tanti parchi della Venezia del Nord. Da buoni italiani ci siamo dedicati molto al cibo ovviamente, abbiamo scoperto con stupore un paese molto attento e preparato in cucina, dalle buone carni mangiate in montagna all’ottimo pesce sulle coste fino alla cucina metropolitana dei cuochi stellati della capitale. In conclusione ci piace sottolineare le particolarità del Lago Mälaren che col suo porto più freddo della Svezia si ghiaccia completamente in inverno; esso è considerato ed è purissimo, tanto da poterne bere l’acqua direttamente senza alcun filtro; Stoccolma è certamente l’unica capitale europea a poter vantare questo primato.