Una giornata intera dedicata ad un Consiglio Comunale nel quale si è tanto discusso per lasciare comunque le sorti Asam nel limbo.
Tante sono state le proposte avanzate e discusse.
Filo comune di tutte la mancanza di denaro che possa essere investito per stabilire le sorti dell’ Asam.
Il pomeriggio si apre con la proposta avanzata dal PD nella voce del Consigliere Tomassetti di trasformare la Multiservizi da società speciale a s.r.l.
Proposta presentata con relativa e dettagliata documentazione.
La proposta viene bocciata.
Prima del voto, l’Assessore Mastofini e il Sindaco hanno spiegato il perché se anche la proposta poteva essere teoricamente valida, non poteva comunque essere approvata.
Tante le reazioni e le discussioni avute in aula.
Si è distinta quella del Consigliere Bafundi deciso a consegnare le sue dimissioni pur di non mettere la sua firma “su questo scempio”.
“Sindaco – dice il consigliere – consegniamo insieme le dimissioni.
Chiediamo scusa alla città e andiamo a casa”.
A tal proposito si distinguono gli interventi del Consigliere La Pegna il quale afferma:
“mi auguro che questo non sia solo un mero provvedimento tecnico.
Ritirate il punto e apriamo un nuovo confronto”.
Le perplessità non sorgono solo dall’opposizione, anche membri della maggioranza come il Consigliere Caissutti si astengono dal voto ritenendo che la delibera abbia indirizzi futuri a maglie larghe.
La risposta del Sindaco alle varie questioni si fa attendere un po’ ma poi fissa i suoi punti cardine.
“La questione è stata sviscerata bene – afferma il primo cittadino -.
Sono stati messi in campo molti tecnici.
Le problematiche dell’azienda, non vessano sul corrente, li non abbiamo difficoltà.
Il problema nasce dal passato e noi oggi non possiamo e non vogliamo rischiare di compromettere un bilancio già precario”.
Snocciolati e approfonditi i vari pareri, si è proceduto alla votazione del quarto punto all’ordine del giorno:
Con 12 votazioni favorevoli, 6 votazioni negative e 1 astenuto, il punto all’ordine del giorno è stato approvato.
di Anna Catalano