Italo Di Cocco, presidente della Confcommercio di Latina e membro della giunta della Camera di Commercio di Latina, è noto per aver iniziato la propria carriera come ristoratore e chef appassionato, attento a fondere in cucina un’esigenza di sperimentazione con l’essenza dei sapori pontini. “Ben 40 anni fa la mia voglia di creare piatti alternativi ha fatto nascere in me un interesse per la frutta, che ho interpretato nelle mie ricette. Il risotto di gelsi, quello di fragole e le penne all’arancia sono alcune fra le mie creazioni migliori. Nove anni fa, invece, è iniziata la mia avventura con il kiwi. All’inizio ho avuto delle grosse difficoltà nel lavorare questo frutto; ho dovuto studiarlo per un paio di anni perché il kiwi ha bisogno di macerare per un giorno intero nello zucchero di canna per perdere il suo sapore acidulo. Il kiwi in cucina è come un puledro che deve essere domato prima di poterlo utilizzare, sia nei dolci sia nei piatti salati.” Nel 2009 esce il libro “Il kiwi in tavola”, scritto insieme all’agronomo Pasquale Pecora e alla dottoressa Alessandra Orlacchio.
“Loro mi hanno contattato per scrivere un libro a sei mani su questo frutto straordinario, in quanto io all’epoca pubblicavo ricette a base di kiwi per la rivista “Kiwi Informa”. La prima parte del libro, curata dai due dottori, descrive le peculiarità del kiwi quali l’alto contenuto di vitamine, le proprietà vasodilatatorie, il possibile uso in dermatologia e in cosmetica; la seconda parte, invece, contiene le mie ricette col kiwi, un lavoro di sperimentazione molto impegnativo che mi ha tenuto occupato per ben 7-8 mesi.” “In quanto membro della Camera di Commercio io mi sto battendo per valorizzare il mercato del kiwi. Attualmente si attesta un consumo nazionale pro capite di 2 kg l’anno, un valore esiguo se confrontato con il consumo di altri tipi di frutta. A mio parere la causa di ciò risiede nella sbagliata pubblicità del prodotto, in quanto se ne è esaltato il gran contenuto di vitamine, ma non la bontà. Inoltre, non c’è mai stata un’educazione – sia del cliente sia della filiera agricola, dal produttore, al grossista, al dettagliante – su come va mangiato il kiwi, qual è il momento di maturazione ideale, come deve essere conservato e proposto al pubblico. Il kiwi oggi non si presenta sul mercato come andrebbe presentato. “ “Anche il continuo parlare della Batteriosi, la malattia che negli ultimi anni ha colpito le coltivazioni del kiwi, non aiuta il rilancio del prodotto. In tal modo si sprona il cittadino diffidente e poco informato a non comprare kiwi, proprio perché timoroso ed ignaro del fatto che i frutti immessi sul mercato sono sanissimi e che la malattia è del tutto innocua per l’uomo.“ “La Camera di Commercio ha istituito un Consorzio per la tutela del kiwi IGP (il marchio del kiwi pontino) al fine di garantire sul mercato un prodotto perfetto attraverso uno studio del prodotto stesso, ma i continui scontri con gli interessi privati dei produttori locali non ne hanno permesso il buon funzionamento e di fatto, oggi, il Consorzio si sta sfaldando. Io sto lavorando per uscire da questa situazione, di cui mi sento in parte responsabile, e ricreare un organo di controllo con un direttivo nuovo, che abbia davvero la voglia di valorizzare questo prodotto pontino e che sappia imporsi come garante di uno standard di qualità.” “Il kiwi pontino potrebbe essere davvero una risorsa enorme del nostro territorio – io la definisco “l’oro verde della nostra provincia”! – invece, ogni produttore cura il proprio orticello, ha i propri acquirenti e non fuoriesce da questa ristretta mentalità. “ “Per fronteggiare questo problema la Camera di Commercio ha fondato il Club del Gusto, un organo volto a sistematizzare le peculiarità enogastronomiche pontine, che vede coinvolte aziende agroalimentari del territorio e 64 ristoranti stellati. Per far parte del club tutte queste imprese devono possedere determinati requisiti di qualità e superare un test specifico, niente affatto facile.” La passione di Italo Di Cocco per la sperimentazione lo ha spinto ancora una volta verso un progetto nuovo: la coltivazione di alberi da frutta su un’area di terreno da mettere a disposizione degli studenti dell’Istituto Agrario di Borgo Piave. “Con questo frutteto ho voluto creare un laboratorio didattico con ben 78 diverse varietà di frutta che vanno dai frutti di bosco alla frutta esotica, ai frutti in via d’estinzione come il sorbo e il gelso; piante che sto cercando di rivalutare con la speranza che possano trovare di nuovo spazio nelle nostre tavole “. Chi di noi non ha nemmeno una vaga idea di quale sia il sapore di un sorbo, non può che augurarsi la buona riuscita di questo ambizioso quanto rassicurante progetto.