Ieri la rimozione dell’ultimo cassonetto tradizionale, oggi la polemica sul “disastro ambientale” di Aprilia.
Noi con Salvini e Aprilia in Prima Linea vanno all’attacco dell’Amministrazione apriliana sul tema dell’ambiente.
Emanuele Campilongo e Sabrina Esposito Montefusco confrontano la situazione apriliana con quella del capoluogo di provincia:
“A Latina – sottolineano – stanno per arrivare 1.000 alberi da piantumare nel territorio del comune.
Noi ad Aprilia dobbiamo ancora sorbirci il nulla rappresentato dalla politica “tutto fumo”, non solo metaforico, portata avanti dalla coalizione finto civica della giunta Terra.
Nonostante l’evidenza dei fatti si continua a mettere in piedi carnevalate, invece di aggredire le vere problematiche.
Si fanno gli eventi per “l’ultimo cassonetto” in città.
Ma non vi è notizia che vi sia stato alcun atto ispettivo dell’Amministrazione nei confronti della Turbogas e delle numerose biogas o biomassa sparse sul territorio.
Situazioni proliferate durante gli anni di questa disgraziata gestione politica.
E’ tutto apposto?
E come fanno a saperlo se non controllano?
Come mai oltre gli spot pubblicitari non si va?
Perché ancora non si vede una regolamentazione sui fumi e le emissioni inquinanti?
E soprattutto, dove sta il bilancio arboreo del Comune?
Dal canto nostro, dopo aver sporto denuncia contro il Comune presso il Ministero dell’Ambiente per la mancata attuazione della legge 10 del 14/01/13 nel maggio dello scorso anno, abbiamo ricevuto importanti comunicazioni in merito.
L’intento del legislatore era quello di far divenire la tematica ambientale frutto di sana “competizione politica”.
E prevedere l’obbligatorietà della pubblicazione dei dati relativi al bilancio arboreo, era una condizione non eludibile.
L’arroganza e la supponenza, oltre che l’impreparazione acclarata, di questa Amministrazione devono essere passati al vaglio dell’opinione pubblica al più presto.
E bisogna farlo attraverso l’analisi dei numeri che sono alla base del fallimento di questa triste stagione politica”.
L’attacco dei due movimenti non si esaurisce qui.
NcS e Apl continuano infatti chiedendo conto all’Amministrazione della propria condotta:
“I nodi devono venire al pettine.
È ora che chi ha costruito la propria fortuna politica con le lotte ambientaliste di facciata, venga inchiodato alle proprie responsabilità e messo di fronte al proprio fallimento.
Infatti, la previsione di un bilancio arboreo comunale presuppone dati certi e verificabili.
Ma tali dati se ci sono (e noi abbiamo timore che non vi siano perché impietosi nei confronti dell’Amministrazione) devono essere resi pubblici.
A partire dal 16 febbraio 2013 sono divenuti pienamente cogenti gli obblighi di censimento e di pubblicazione previsti dalla norma anche se si fa partire tale obbligo esattamente un anno dopo.
Quindi, il Comune di Aprilia sono tre anni che è inadempiente.
Ma non è solo questo il punto.
Purtroppo un fallimento ambientale – Aprilia è purtroppo un fallimento a cielo aperto – non è circoscrivibile solo a chi lo ha perpetrato a suon di favori e autorizzazioni o mancati controlli.
Ma si ripercuote inevitabilmente su tutti i cittadini.
Quindi – concludono Campilongo e Montefusco – facciamo un appello a quelle forze che ancora si prestano a fornire una sponda all’assurda e doppiogiochista politica ambientale della Giunta Terra.
Abbiate uno slancio di coerenza e dignità.
Non si può difendere l’ambiente e la salute dei cittadini, e al contempo prestarsi ai tatticismi di chi ha distrutto il territorio.
Presentandosi poi ai cittadini con la faccia pulita.
Il tempo della resa dei conti sta arrivando e noi non rimarremo con le mani in mano, statene certi”.
di Anna Catalano