In questi giorni i cittadini di Aprilia non parlano d’altro se non dell’avviso di garanzia arrivato al Sindaco.
È inevitabile.
Emanuele Campilongo, coordinatore del movimento Noi con Salvini, si fa portavoce di ciò che, secondo lui, serpeggia per le vie della città:
“In relazione alla triste vicenda che ha investito il Sindaco di Aprilia sulla questione dei rimborsi legali gonfiati, non possiamo che esprimere tutta la nostra disapprovazione.
Pur con le cautele del caso.
Ormai siamo passati in pochi mesi dallo scandalo dei contributi elettorali “inconsapevoli”, ricevuti da chi lavora nel business dei rifiuti, a quello delle “inconsapevoli” conseguenze economiche del pasticcio di Via Gorgona.
Per finire con i rimborsi legali gonfiati ma “inconsapevoli”.
Bene, anzi malissimo.
Ai fatti si sono sommate le assurde parole del Sindaco riguardo le sue dimissioni.
Noi ovviamente, chiediamo che egli prenda atto della gravità della vicenda.
Ma anche dell’acclarato fallimento della sua gestione.
E tolga il disturbo velocemente.
La differenza fondamentale tra la nostra visione della realtà e la sua sta nella percezione tra la gente dell’operato di Sindaco e Giunta.
Basta andare nei mercati, nei bar, nelle piazze.
Insomma tra la gente comune per respirare la disapprovazione e il malcontento che regna.
Affermare che “solo la sua maggioranza può chiedergli di dimettersi”, è il classico ragionamento di chi ha perso la percezione del reale.
E si aggrappa al “suo piccolo mondo” confidando che esso non crolli.
Perché la questione è proprio questa.
Terra sin da subito non è stato il Sindaco del popolo.
Ma il referente politico delle lobby e degli interessi economici della città.
Dimenticandosi della gente più umile e in buona fede che tanto lo ha sostenuto, nel periodo dove spargeva promese di “Rinascimento” a profusione.
Ora le sue dimissioni non è solo la politica a chiedergliele, ma la gente della strada.
E piaccia o no ne deve prendere atto”.
d Massimo Pacetti