Aprilia rischia di diventare un luogo di perdizione per i ludopatici: questa la denuncia di CasaPound.
Alcuni militanti, la scorsa notte, hanno affisso sui muri della città dei manifesti che invitano a fare attenzione.
E, allo stesso tempo, denunciano il proliferare di attività dedite al gioco d’azzardo:
“I militanti – fanno sapere da CasaPound – hanno voluto mettere in evidenza la problematica sociale della ludopatia.
La diffusione nel nostro territorio di sale dedite al gioco d’azzardo è preoccupante per molte ragioni.
Il più grave è il costo sociale che le ludopatie comportano.
La legislazione attuale purtroppo non fornisce ai sindaci gli strumenti necessari per contrastare il fenomeno.
E il progetto di una legge regionale non sembra sufficiente per porre un freno alla diffusione delle ludopatie.
Da parte nostra auspichiamo che il governo si attivi immediatamente per legiferare in materia.
Stabilendo limiti certi per le sale slot, aumentando in modo sensibile la tassazione, contrastando l’evasione fiscale e addebitando i costi sociali della cura delle ludopatie ai concessionari”.
Il comunicato del movimento ha anche preso in considerazione altri aspetti della vicenda:
“Ha sollevato polemiche – si legge – il fatto che alcune lotterie istantanee non riportassero l’avvertenza sul possibile rischio di dipendenza da gioco.
Questo è un falso problema.
L’avviso di una dipendenza non ostacola il comportamento fisiologico, così come accade per le droghe.
La misura responsabile da parte dello Stato è limitare la diffusione di ciò che produce malattia, in questo caso cerebrale.
E non lasciare il tutto al buon senso delle persone.
È evidente che esiste una domanda di gioco e che c’è spazio per farla crescere.
È contro questa ipotesi che le istituzioni dovrebbero schierarsi.
Va inoltre notato che esistono precisi fattori del gioco che producono perdita di controllo e che proprio questo tipo di gioco è quello in aumento.
Il riferimento è alle lotterie istantanee e alle slot machines.
Quando si parla di ‘gioco responsabile’ si dice esattamente l’opposto del concetto di dipendenza da gioco.
Perché si lascia intendere che vi sia un controllo libero e non condizionabile.
È invece noto – conclude CasaPound – che un certo tipo di gioco, specialmente se a buon mercato, condiziona il cervello.
Così da sviluppare un istinto alla ripetizione del comportamento come fonte di auto-stimolazione o gratificazione.
Il controllo cade quando si sviluppa la dipendenza.
È inutile avvisare prima o promuovere una cultura del gioco non rischioso.
Servono limiti e barriere alla diffusione della fonte del problema”.
di Anna Catalano