“In riferimento alla proposta della lista civica Aprilia Possibile di restaurare la fontana e la scultura “Evoluzione” del maestro Mastroianni che la sovrasta, con il conseguente spostamento dell’opera, vorrei fare alcune considerazioni.
Apprezzo ogni tentativo che vada nella direzione di apportare maggiore bellezza all’ambiente in cui viviamo.
Le azioni che si sono succedute nel tempo ad opera di associazioni di volontariato o di organizzazioni politiche per raggiungere tale scopo.
Per scuotere l’opinione pubblica, per stimolare un dibattito o fungere da pungolo alla politica, sono motivo di stima da parte della sottoscritta.
Tutto ciò premesso, sono d’accordo con Aprilia Possibile e con tutti i cittadini che, spesso, attraverso i social, denunciano la mancanza di cura continua della fontana.
Così non va.
Non dovrebbe versare in quelle condizioni.
Di una cosa sono certa: che la fontana, della quale la scultura è parte integrante, andrebbe valorizzata.
Qualcosa, in tal senso, è stato fatto ma, di sicuro, è stato insufficiente se c’è chi la considera solamente un obrobrio da rimuovere dalla vista.
La seconda edizione dei Salotti Culturali si svolse “All’ombra della fontana” e, in quell’occasione, venne organizzato un focus sulla scultura.
Il progetto Agriculture, organizzato dall’Associazione Arcaica, presso il Liceo Meucci, grazie al contributo delle docenti professoressa Modica, professoressa Della Valle e professoressa Calandro è stato un valido contributo in tale direzione.
Ma non è bastato.
E ci vorrebbe un bel pannello esplicativo, magari nelle maggiori lingue delle etnie che vivono nella nostra città.
Io penso che in una città già fortemente cementificata, anche in modo spesso selvaggio, la visione futurista che Mastroianni trasmette dovrebbe essere un esempio per le future generazioni.
L’arte non mette mai d’accordo neanche i critici più quotati figuriamoci i cittadini.
Mi consola il fatto che persino alcuni parigini vorrebbero che la Tour Eiffel fosse spostata.
Ma,per me, non va spostata.
Anche qualora si pensasse di abbellire l’area, di renderla più verde, più fiorita, magari con altri getti d’acqua.
O con un sistema di diffusione di musica classica, perché no.
Di sicuro, andrebbe resa più fruibile ed accogliente.
Ho appreso che quest’opera, per volere dell’artista stesso, deve essere posizionata dove c è acqua.
Non potrei più immaginare la piazza senza di essa.
Quando mi recai a Torino, in occasione del 150esimo anniversario della Unità d’Italia, che coincideva con la ricorrenza dei75 anni di Aprilia, trovandomi all’improvviso davanti al cancello del Teatro Regio, in piazza Castello, di fronte a quell’opera meravigliosa di cui ignoravo l’esistenza – Odissea Musicale- rimasi senza fiato, riconoscendo lo stile dell’artista e, soprattutto, fu come sentirmi a casa.
Perché Piazza Roma, per quanto brutta sia, per quanto susciti emozioni di rimpianto per ciò che sarebbe potuta essere è comunque la mia, la nostra casa.
Pertanto, lo ribadisco; no allo spostamento .
Sì alla valorizzazione.
Sì alla richiesta di consulenza alla Fondazione Mastroianni di Arpino.
Sì a eventi che contribuiscano ad aumentarne la conoscenza e, chissà, ad apprezzarla.
In caso contrario, almeno al rispetto”.
di Anna Catalano