A seguito dell’incendio divampato ieri nel deposito di plastiche, carta e altri materiali riciclati Eco X, si indaga per stabilire la tossicità della nube.
Angelo Cecinato, ricercatore dell’Istituto sull’inquinamento atmosferico del Cnr dichiara:
“In merito all’incendio che si è sviluppato ieri mattina nell’area della Società EcoX sulla via Pontina a Sud di Roma e che sta interessando le aree di Pomezia e Ardea, la natura dei materiali combusti (carta, plastica e materiale di riciclo) suggerisce la possibilità di un rilascio nell’atmosfera di polveri fini e ultra-fini tipiche di ogni processo di combustione e ricche di composti potenzialmente tossici per la salute (idrocarburi policiclici aromatici e derivati, plastificanti, ritardanti di fiamma, composti organici clorurati, metalli pesanti).
L’azione tempestiva dei Vigili del Fuoco e delle Amministrazioni Locali tende a limitare al massimo i disagi e i rischi per la popolazione.
Contestualmente, l’attività di monitoraggio dell’ARPA Lazio potrà fornire indicazioni quantitative precise sull’effettivo rilascio di sostanze tossiche e sul conseguente impatto per l’ambiente e la popolazione.
Si ritiene che la nota della Regione Lazio e i provvedimenti disposti dalla Amministrazione Comunale di mantenere chiuse porte e finestre degli edifici, di vietare le manifestazioni sportive e il pascolo degli animali all’aperto e di allontanare i residenti dalla zona circostante il perimetro dell’incendio, di raccogliere e consumare prodotti agricoli solo previo abbondante lavaggio e infine di chiudere gli istituti scolastici soddisfino, come intervento immediato, l’esigenza di tutelare la salute della popolazione.
L’Istituto sull’Inquinamento Atmosferico CNR conferma la propria disponibilità a collaborare con le Amministrazioni, con l’ARPA e con le Autorità Governative competenti, per l’esecuzione di eventuali studi e valutazioni ambientali, anche in ragione della effettiva composizione chimica del materiale combusto”.
Marco Lupo, DG ARPA Lazio, sul tipo di materiali, sulle modalità e tempi dei campionamenti dichiara:
“Il materiale che sta bruciando, ci risulta essere composto per il 90% da imballaggi, quindi carta, legno, e plastica.
Non sappiamo però se questi materiali fossero già stati trattati o allo stato grezzo.
Per capire la quantità di inquinanti come diossina e pm10, ci vorrà tempo.
Quello necessario per portare a termine ed analizzare i campionamenti.
Nel frattempo abbiamo già attivato tutte le misure necessarie.
E sulla base delle condizioni meteorologiche individueremo quali potranno essere le aree maggiormente interessate e su cui poi fare ulteriori campionamenti”.
di Anna Catalano