L’incendio alla Eco X è stato spento, ora si pensa alle prossime mosse per assicurarsi che i danni non siano permanenti.
Aprilia Possibile scende in campo e, per bocca di Roberto Fiorentini, suggerisce all’Amministrazione i prossimi passi da fare:
“Da giorni – scrive il responsabile de movimento – sentiamo versioni diverse di quanto è accaduto nell’incendio della Eco-X di Pomezia.
Soprattutto su quali sono i rischi per la salute dei cittadini.
Dal momento che la presenza di amianto è stata confermata dalla Procura di Velletri, l’Osservatorio Nazionale Amianto, attraverso il suo presidente, avv. Ezio Bonanni, ha fatto sapere che
“non c’è un limite di soglia al di sotto del quale non vi siano rischi per la salute”.
La situazione è talmente grave che l’ONA è intervenuto perentoriamente con un’unità di crisi a sostegno della popolazione.
Ci chiediamo allora perché, mentre la ASL 6 di Roma è intervenuta perentoriamente anche su comuni distanti da Pomezia, la ASL Distretto 1 del nostro territorio non sia intervenuta.
Eppure la nostra città confina praticamente con Pomezia, soprattutto nella zona di Casalazzara.
È intollerabile – accusa Fiorentini – che nessuno abbia ancora preso seriamente il disastro ambientale che si è verificato in questi giorni.
Non possiamo far finta di aspettare i dati ARPA e l’intervento del Ministero, tra l’altro duramente criticati dall’ONA.
E dire che i venti puntavano in altra direzione.
Si parla di amianto aerodisperso e di elevatissima presenza di diossine nell’aria.
La situazione è talmente grave che l’indagine delle autorità si sta allargando.
I rischi riguardano non soltanto l’ambito della salute dei cittadini.
Ma anche la solidità economica delle aziende agricole poste nel nostro territorio”.
L’adesione all’iniziativa dell’Associazione dei Consumatori è la seconda contromisura che, secondo Aprilia Possibile, va messa in atto:
“Il Codacons – afferma ancora Fiorentini – ha addirittura provveduto a mettere a disposizione di tutti i cittadini dei Comuni coinvolti (tra i quali il nostro ancora non risulta) e di tutti i titolari di attività commerciali della zona, la possibilità di costituirsi parte civile.
In questo modo è possibile segnalare la propria posizione alla Procura di Velletri.
Avviando l’iter per ottenere, qualora siano accertati illeciti, il risarcimento dei danni subiti in qualità di soggetti offesi da reato.
Chiediamo che il sindaco Terra – massima autorità locale, lo ricordiamo, in ambito sanitario – si impegni immediatamente per sollecitare un intervento della ASL locale, in coordinamento con l’ONA, specializzato in casi come questo.
E che richieda quindi al Codacons di inserirci immediatamente nella lista dei Comuni i cui cittadini ed attività commerciali possono acquisire la nomina di persona offesa.
Pensiamo che siano atti dovuti dopo giorni in cui si è sottovalutato il problema.
La stessa Amministrazione ci è sembrata piuttosto impreparata nella gestione di questa emergenza.
In particolare nel fornire risposte rapide ai cittadini sui rischi che si stanno realmente correndo.
Un dato molto grave – conclude la nota – se pensiamo a quante aziende ad alto rischio (Seveso) sono presenti sul nostro territorio”.
di Massimo Pacetti