Diario di un viaggio speciale, nella storia

Dopo i premiati dalla giuria e dalle Agenzie di Viaggio, il premio speciale conferito nel Concorso “Blogger per un giorno”

Non ha ricevuto un premio durante il Concorso di Scrittura Creativa “Diario di Viaggio. Blogger per un giorno”, ma una menzione speciale.

Sofia Capuano ha ambientato il suo elaborato nella storia, ma non una storia qualsiasi.

La studentessa dell’Istituto Garibaldi ha raccontato Auschwitz e Birkenau, due luoghi simbolo della storia del XX Secolo.

Un viaggio emozionante cui i responsabili del Concorso ha voluto a tutti i costi assegnare un riconoscimento.

Leggendolo si capisce il perché:

“Questo viaggio sta giungendo al termine e mancano esattamente tre giorni alla mia partenza verso casa.

Ci sono esperienze che per quanto possano essere belle, vengono dimenticate, gettate nell’oblio, ma questo viaggio rimarrà per sempre nel mio cuore.

Ciò che non dimenticherò mai, sarà di sicuro la visita al campo di concentramento di Auschwitz e Birkenau.

Nel campo di Birkenau, regna un silenzio raro, indescrivibile, dietro al quale si celano le grida di tutte le vittime della crudeltà e della malvagità della mente umana.

Non posso credere di essere stata lì.

Lì dove milioni di persone sono state private di tutto, compresa la loro dignità e identità e poi uccise.

Alcune, venivano uccise appena arrivate al campo di sterminio, altre invece, morivano dopo una “vita” di stenti.

Camminare su quel terreno, dove sono sparse le ceneri di tutte le vittime, è una sensazione indescrivibile; un misto tra grande turbamento e incredulità.

Mi sembrava, inoltre, di profanare quel luogo considerato ormai “sacro”.

Birkenau è stato uno dei campi di sterminio principali in Polonia.

Ancora non riesco a capire, come l’uomo, se si può considerare tale, è potuto arrivare a questo punto: uccidere i propri fratelli, che avevano l’unica colpa di essere di religione e culture diverse.

A mio parere, essere diversi non è né una colpa, né tantomeno un aspetto negativo, anzi è un’opportunità per l’altro di apprendere nuove culture e tradizioni.

Oggi, siamo nel bel mezzo della globalizzazione, le città di qualsiasi paese sono multietniche e lo straniero è una ricchezza per lo Stato che lo accoglie o almeno così dovrebbe essere.

Ad avere assunto un significato importante, è stata la lunga galleria di foto dei deportati.

In quel momento mi sono sentita impotente e addirittura in colpa.

Negli occhi di quelle persone, non ho visto emozioni, sogni, ambizioni: “NULLA”.

Avevano uno sguardo vacuo ed un’espressione completamente alterata dal dolore. In antitesi a questo luogo tragico e drammatico, vi era però un paesaggio stupendo.

Un leggerissimo velo di candida neve, copriva come una calda coperta gli alberi.

Verso la sera, alzando la testa, si poteva vedere un meraviglioso cielo rosa trapunto di stelle.

Amavo sentire il vento sfiorarmi il viso e muovermi leggermente i capelli.

Era come se, con le sue mani gelide, il vento volesse rallegrarmi, dopo tutto ciò che avevo visto; purtroppo non riuscì nel suo intento.

Vi starete chiedendo cosa potrebbe esserci di bello in un luogo così freddo, vero? Beh,  risponderò sinceramente.

E’ vero, la sciarpa che avevo per coprirmi, a volte non mi permetteva di respirare come sono abituata e perciò alcune volte l’abbassavo, pentendomene subito, perché l’aria ghiacciata che inalavo si tramutava in una lama tagliente per i miei polmoni; inoltre era molto scomodo indossare abiti pesanti, anche perché era più difficile muoversi.

Il luogo, però, era stupendamente suggestivo e in un certo modo “natalizio”, anche se Natale è passato da un po’.

Camminare per i sentieri innevati, mi rilassava ed in un certo modo, “mi piaceva”.

Le emozioni che ho avvertito in questi luoghi, non sono le stesse che si possono provare vedendo un film, un documentario o leggendo un libro; la realtà è diversa e fa veramente male.

Solo adesso ho capito e toccato con mano, quanto possa essere crudele la mente umana.

Per non dimenticare… Tutti dovrebbero visitare questi luoghi, avvicinarsi alla sofferenza, perché solo così ognuno di noi potrà evitare che in futuro si ripetano tali atrocità.

Indelebile nella mente ho la frase di Francesco Goya “Il sonno della ragione genera mostri”.

Ora però, vorrei parlarvi anche degli altri luoghi che abbiamo visitato tra cui: Vienna, Cracovia…

Vienna, la prima città visitata è molto più bella di come l’immaginavo e passeggiando per le sue strade, ho notato che l’eleganza dell’architettura è il suo punto forte.

Nella città ci sono esempi di architettura barocca e  molti spazi verdi, come ad esempio parchi e giardini.

Posso dire molto poco a proposito di questa città, poiché ne abbiamo visitato solo una piccola parte.

A Cracovia, invece, ci siamo recati più di una volta, poiché il nostro albergo era situato a circa 5 minuti di distanza dalla Piazza principale chiamata “Rynek Główny”, la quale è la più grande d’Europa!

Sorge nel centro storico di Cracovia ed ha una dimensione quadrangolare.

Qui si affacciano i maggiori monumenti d’interesse della città, è divisa a metà dal Palazzo del tessuto ed in un angolo vi è anche la Basilica di Santa Maria.

Camminando per le vie della città, si potevano scorgere piccoli carrettini che vendevano le tipiche ciambelle di pane di Cracovia.

Erano appostati in ogni angolo, quasi a creare una cornice alla Piazza, divulgando nell’aria un intenso profumo di pane fresco.

Non potevi  passeggiare e non fermarti ad assaporare le deliziose ciambelle che logicamente ho comprato e portato a casa!

Prima di partire, mi ero promessa di prendere appunti, per non dimenticare nemmeno una singola parola della guida su questo viaggio e mi sono portata persino l’occorrente, ma quando per la prima volta a Vienna ho provato a scrivere degli appunti, ho capito che era impossibile, poiché dopo nemmeno cinque minuti, la mia mano aveva perso la sensibilità; infatti fino ad adesso quel quaderno è ancora in bianco … bianco come la neve che ricopre questi luoghi, bianco come l’innocenza delle persone che in queste terre hanno sofferto molto…

COMMENTI

francy79

Quando sei entrata nella galleria dove sulle mura vi erano affisse migliaia di foto, vedendo tutti quei volti innocenti, cosa hai pensato?

 

                                                          sophia_

  Beh ho pensato: “Perché io ho tutte le comodità di cui ho                                                                                             bisogno ed  invece loro no? Perché una ragazza della mia stessa età ha vissuto una vita di stenti ed è morta prima di realizzare i  suoi sogni?” Questo pensiero mi ha tormentata tutta la giornata. Non sono riuscita a trovare una risposta o forse non esiste.

 

                                                       Tonyboston82

Tra i due luoghi che hai visitato Auschwitz e Birkenau, qual è stato quello ad impatto emotivo più forte?

 sophia_

Auschwitz  si è quasi trasformato in un museo, ma Birkenau è rimasto quasi come allora, solo le camere a gas non ci sono più. Tutto è come in origine e potrò sembrare pazza, ma in quel luogo ho sentito un odore strano, particolare, che non ho mai sentito prima e che non puoi dimenticare. Mi ha lasciato una sensazione di malinconia ed ancora oggi il solo ripensarci, mi fa ritornare in mente quegli attimi.

di Massimo Pacetti

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