Rischio nube tossica dall’incendio sulla Pontina

Il secondo incendio scoppiato sulla Pontina nel pomeriggio di oggi potrebbe aver causato una nuova tube tossica. Subito mobilitato l’ONA

Ancora una possibile nube tossica divampa dalla Pontina.

Dopo quanto accaduto alla Eco X, ecco che l’incendio di questo pomeriggio a Spinaceto riporta in primo piano lo spettro amianto.

L’ONA, Osservatorio Nazionale Amianto, ha subito attivato una unità di crisi in seguito alle segnalazioni dei residenti:

L’ex campo nomadi di Tor De Cenci – scrivono dall’Osservatorio – ha preso fuoco.

L’Osservatorio Nazionale Amianto non esclude la presenza di rifiuti di amianto in quello che ormai è un deposito di cassonetti in disuso.

L’amianto, comunque, non è l’unico cancerogeno per il quale c’è rischio.

Anzi, a maggior ragione, la vera emergenza è quella delle diossine e degli IPA, che sono il risultato della combustione e che sono dannosi per la salute umana.

Le diossine hanno un effetto cancerogeno ritenuto causa di linfomi e tumori ai tessuti molli.

Ciò data la tendenza ad accumularsi nelle cellule adipose.

Possono anche determinare alterazioni epatiche, neurologiche e polmonari.

Molto diffusi sono anche i rischi cutanei.

Determinano inoltre interferenze con il funzionamento cellulare, provocando l’alterazione delle ghiandole endocrine, soprattutto tiroide, timo e ipofisi, con un’azione pre-cancerogena, con squilibrio ormonale, rischio di malformazioni genetiche fetali.

Possono causare disturbi della crescita e dello sviluppo psicomotorio e determinare sterilità e scarso sviluppo dell’apparato riproduttivo.

A ragione di ciò – concludono – l’Osservatorio Nazionale Amianto ha deciso di costituire nuovamente un’unità di crisi.

Per assistere i cittadini interessati e fornire loro risposte“.

Vademecum dell’ONA

Oltre all’unità di crisi, l’Osservatorio ha anche proposto una serie di accorgimenti per chi abita nei pressi dell’incendio.

Questo per far sì che si possano prevenire eventuali problemi legati alle particelle disperse nell’aria:

  • evitare di esporsi in zone che sono nel raggio di 1 km dal rogo;
  • tenere le finestre chiuse almeno per le prossime 24 ore;
  • usare le maschere protettive nelle zone limitrofe al rogo, almeno per i prossimi 7 giorni;
  • lavare bene frutta e verdura coltivate nel raggio di 5 km dal rogo.

Questi sono suggerimenti legati al buon senso che l’Osservatorio Nazionale Amianto intende diffondere basandosi sul principio della precauzione.

Ma è necessario attendere futuri sviluppi prima di poter trarre conclusioni.

Ci siamo immediatamente attivati – assicura il Presidente Ezio Bonanni – per assistere i cittadini.

E lo continueremo a fare.

Anche se spero che per il futuro ci possa essere una tempestiva informazione di carattere istituzionale e la capacità di prevenire il rischio di disastri”.

di Massimo Pacetti

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