APL cauta sulla questione discarica: “Non siamo salvi”

Emanuele Campilongo mette in guardia chi pensa di aver risolto il problema. “Non siamo salvi” è il suo monito

Il pericolo discarica a La Cogna sembra scongiurato, ma c’è chi non si fida.

Emanuele Campilongo, tra i portavoce di Aprilia in Prima Linea, mette in guardia tutti dai facili entusiasmi:

Siamo contenti anche noi – sottolinea – ci mancherebbe.

Ma riguardo le reazioni esultanti di tutte le forze politiche – anche di quelle che hanno rapporti incestuosi con la lobby dei rifiuti – riguardo l’apparente bocciatura da parte della Regione della discarica ad Aprilia, siamo piuttosto cauti.

Infatti, ci sembra di rivivere l’atmosfera già assaporata quando venne bocciato il mega progetto di Lazzaria.

E sotto la cenere già covavano numerosi altri progetti, tra cui quello de La Cogna.

È indubbio che questa bocciatura sia anche parzialmente merito di tutti coloro che si sono mossi sin da subito contro questa eventualità.

Con metodi diversi, certamente, ma allo stesso tempo si è riusciti ad alzare l’attenzione sul territorio.

Ci si è messo anche il grave disastro della Eco X per aprire gli occhi anche a chi li teneva chiusi.

Ma non nascondiamoci che la ragione fondamentale della bocciatura di questo mostro è inerente principalmente alla guerra interna che si sta consumando tra i “Signori dei rifiuti”.

E che per un pericolo scampato – per quanto grande esso sia – ce ne sono decine in corso di approvazione.

Ad Aprilia – ricorda l’esponente di APL – c’è il nuovo impianto di Via del Campo ad esempio.

Mentre sono numerosi quelli in corso di approvazione nel circondario.

Intanto le malattie come il mesotelioma aumentano e preoccupano.

Le malattie riconducibili all’esposizione ad agenti inquinanti sono ormai di tutta evidenza, e aumentano anche le malattie pediatriche anche gravi.

Ora, non vorremmo che si abbassasse la tensione e ci si accontentasse di questo parziale successo.

Poiché ciò vorrebbe dire fare il gioco di chi su questo territorio ha da tempo messo le mani“.

“Non si deve essere complici”

L’attacco diretto di Campilongo e del movimento da lui rappresentato si rivolge alla politica.

E non potrebbe essere altrimenti, visto che le sue richieste all’Amministrazione sono state finora disattese:

“Abbiamo chiesto quasi un mese fa – ricorda Campilongo – attraverso un lavoro di coordinamento con altre realtà locali, in diversi comuni della nostra zona di rendere pubbliche le allocazioni di tutte le aziende del ciclo dei rifiuti che lavorano sul proprio ambito di competenza.

Al fine di fare una mappatura di questi impianti e di rendere la cittadinanza informata sul numero dei controlli effettuati e sugli esiti degli stessi.

Solo due comuni su otto hanno finora risposto.

E quello di Aprilia non si distingue certamente per collaborazione.

Sono oltre una decina i siti aventi necessità di bonifica che sono presenti sul nostro territorio.

Ciò inevitabilmente si riverbera sula qualità della nostra salute, sempre più in pericolo tra l’inerzia e la complicità della politica politicante.

Non siamo certo salvi, abbiamo solo scampato un pericolo.

La cittadinanza deve comprendere che gran parte della politica è fortemente condizionata dalla lobby dei rifiuti.

Un territorio fortemente diviso e disunito come il nostro è facile preda degli appetiti di chi sui rifiuti ha costruito un impero e non ha remore a distruggere ogni cosa al suo passaggio.

Noi manterremo la nostra posizione di sentinella.

Invitiamo tutti a cambiare prima di tutto atteggiamento nei confronti di queste aziende.

I loro soldi non sono e non devono essere graditi nemmeno quando sono destinati a iniziative di mecenatismo.

Meglio non fare un evento, un concerto o qualsiasi altra cosa, che essere complici“.

di Anna Catalano

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