Due studenti universitari rischiano la vita a causa di un’intossicazione da botulino in alcuni cibi conservati male. Il pericoloso batterio aveva contaminato delle conserve fatte in casa inviate dai genitori di uno due ragazzi all’interno di un classico “pacco per fuori sede”.
A mettere seriamente a rischio la salute degli studenti sembra sia stata una passata di pomodoro probabilmente mal conservata. Dopo aver consumato la cena insieme i due ragazzi (uno di Viterbo e l’altro della provincia di Lecce), hanno iniziato ad accusare vomito, dolori addominali, vertigini e sembra che uno dei due abbia anche avuto un arresto cardiaco.
Il Clostridium botulinum conosciuto comunemente come Botulino, è un batterio molto pericoloso che può contaminare alcuni cibi producendo una tossina che, se ingerita e non individuata e trattata in tempo, può risultare addirittura mortale. A rischio sono in particolare le conserve alimentari casalinghe dato che gli alimenti industriali sono trattati in modo tale da azzerare la possibilità di proliferazione botulinica (anche se alla ribalta della cronaca ogni tanto esce qualche caso).
I casi di botulino sono fortunatamente rari (si registrano in media 20 casi all’anno, solo 5 dei quali con esito mortale) ma cosa possiamo fare per evitare il rischio?
Innanzitutto bisogna sapere quali sono le conserve maggiormente a rischio botulino. Attenzione in particolare a carciofini, melanzane, olive e tutti gli altri prodotti sott’olio o in salamoia. Più sicure invece le marmellate a patto che contengano buoni livelli di zucchero.
Se si sceglie di realizzare le conserve in casa bisogna stare attenti a mantenere l’igiene in tutta la fase di preparazione ma poi anche a conservarle nel modo corretto per evitare proliferazioni batteriche.
Secondo il ministero della Sanità per evitare il rischio botulino occorre:
Prestare attenzione all’igiene personale, della cucina e degli attrezzi che si utilizzano
Lavare sempre bene gli ingredienti con cui si intende fare una conserva (meglio se a mollo con acqua e bicarbonato)
Utilizzare aceto di vino bianco (far bollire le verdure in una soluzione al 50% acqua e al 50% aceto al 5% in acido acetico)
Utilizzare zucchero in quantitativo sufficiente nelle confetture
I prodotti in salamoia devono essere realizzati con un quantitativo di sale almeno pari al 10% dell’acqua utilizzata
Come si legge sulla guida alle conserve del ministero della Salute:
“A livello domestico è possibile bloccare la germinazione delle spore mediante acidificazione o aggiunta di sale o zucchero, oppure mediante congelamento.Tutte le conserve che non possono essere trattate come indicato sopra, devono essere sterilizzate e quindi non possono essere prodotte in modo sicuro a livello domestico. Basti pensare che le spore di Clostridium botulinum tipo A possono resistere a trattamenti di bollitura a 100 °C anche per 5-6 ore“.