La special dance viene in auto a bambini con disabilità fisiche o cognitive, e consente loro, innanzitutto, di migliorare mobilità, coordinazione e senso dello spazio e del tempo. È un ottimo modo per sviluppare sensibilità ed empatia, grazie alla musica che accompagna i movimenti; inoltre, migliora, la consapevolezza e il controllo della propria corporeità. È, poi, una disciplina che favorisce l’integrazione, facendo lavorare i bambini insieme, anche formando coppie di giovanissimi disabili e normodotati. Quando si pratica questo tipo di danza, non esistono movimenti giusti o sbagliati: l’importante è muoversi e comunicare, abbandonare la rigidità e far rilassare il corpo. La danza speciale è un’attività fisica leggera e piacevole, e questi sono requisiti fondamentali per i diversamente abili, che non hanno la possibilità di compiere movimenti eccessivamente complicati e sforzi pesanti, e hanno bisogno di praticare attività più adatte a loro. Muoversi, ma con dolcezza.
Il ballo è un modo per divertirsi, migliora l’umore e permette di esprimersi in totale libertà e di rimuovere quelle inibizioni che non consentono di essere pienamente sé stessi. Oggi tutto questo è possibile anche grazie a Isadora Duncan, ballerina statunitense che ha introdotto la danza libera rompendo con la tradizione accademica, e dando vita alla danza moderna. La sua danza era interpretazione libera ed emotiva, proprio come quella praticata dai disabili per dare voce ai loro sentimenti. Già da qualche anno Dreamtime, il festival di danza senza limiti, si fa portavoce della danza come emozione pura ed espressione di sé, cercando di abbattere le barriere e l’opinione per cui può danzare soltanto chi ha un corpo perfetto: la danza è per tutti. Al festival Dreamtime è possibile assistere agli spettacoli, ma anche partecipare ai workshop e incontrare alcuni dei più importanti personaggi del mondo della danza.
Floriana Francesca