Aprilia Possibile avverte: “Non possiamo diventare la nuova terra dei fuochi”

Dopo l’operazione di ieri mattina, i responsabili di Aprilia Possibile chiedono un censimento delle cave dismesse presenti sul territorio

L’operazione di ieri mattina nella cava abbandonata di Via Corta ha messo in allarme tutti.

A farsi portavoce delle preoccupazioni sorte nelle ultime ore, è Aprilia Possibile.

I responsabili del movimento chiedono di censire con urgenza le cave abbandonate presenti sul territorio apriliano.

Ed avvertono i malviventi che cercano di arricchirsi a spese della salute altrui che la battaglia contro di loro sarà dura:

“Gli arresti di ieri mattina – sottolinea Roberto Fiorentini in una nota – disegnano un quadro inquietante e grave per la salute della nostra città.

L’ambiente naturale risulta più compromesso di quanto la presenza delle già note discariche abusive, della TurboGas e di numerose aziende chimiche e ad alto rischio lasciassero immaginare.

Facciamo un plauso alle forze dell’ordine e alla magistratura.

Allo stesso tempo chiediamo al Sindaco Terra di provvedere ad un censimento immediato delle cave dismesse e del loro stato.

Lo abbiamo chiesto mesi fa anche rispetto ai depositi di eternit.

Senza ottenere, purtroppo, alcuna risposta.

Serve un progetto generale di monitoraggio del territorio e un piano per la tutela ambientale dello stesso.

E serve farlo immediatamente.

Aprilia non può diventare la nuova “terra dei fuochi”.

Agli avvelenatori e ai criminali che in cambio della loro ricchezza mettono a repentaglio la salute dei cittadini invece diciamo, con fermezza, che non vinceranno.

Che verranno sconfitti e annientati nei loro sporchi affari.

Ai cittadini chiediamo di avere coraggio, di denunciare, di non aver paura.

Di non arrendersi e continuare a sognare un futuro migliore per la città e la comunità apriliana”.

di Massimo Pacetti

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