Non si sono esaurite con le due celebrazioni parallele di ieri le polemiche sulla commemorazione di Menotti Garibaldi.
Il Consigliere Carmen Porcelli ed il giornalista Gianfranco Compagno, nelle vesti di Presidente del Comitato per il gemellaggio con Mostardas, ritengono ingiustificato l’utilizzo della fascia tricolore da parte del Sindaco nella cerimonia tenuta a Carano:
“Nonostante l’esclusività dell’evento – scrivono i due – sono state diffuse delle immagini scattate durante il rito religioso e all’interno della proprietà, dalle quali si evince che il sindaco ha indossato la fascia tricolore.
Facciamo notare che ciò costituisce, da un punto di vista formale, un episodio inopportuno e grave.
Ciò in ragione del fatto che, proprio recentemente, è stato presentato ufficialmente il regolamento del cerimoniale del Comune di Aprilia.
Un documento sicuramente ben fatto, non fosse altro perché è un tributo al regolamento vigente nel Comune di Rho.
E non frutto dell’ingegno del capo di gabinetto del sindaco.
Forse proprio perché non è stato pensato e scritto in maniera originale, magari non è stato neanche letto.
E il risultato che è stato ottenuto non è certamente dei migliori.
L’articolo 26 del Regolamento del cerimoniale, che dovrà essere approvato dal consiglio comunale, stabilisce che:
- La fascia tricolore è il distintivo del sindaco.
Essa reca lo Stemma della Repubblica e lo Stemma del Comune da portarsi a tracolla sulla spalla destra, col fiocco che finisce all’altezza dell’anca sinistra e, nell’indossarla, la striscia di colore verde deve essere posta in prossimità del collo di chi la porta;
2. La fascia va indossata nelle occasioni ufficiali, nelle quali il sindaco o suo delegato deve essere individuato attraverso questo speciale distintivo.
Altrimenti – è la loro conclusione – dovremmo cominciare a pensare che quando Antonio Terra viene invitato a cena in casa di amici, o ad una festa di compleanno, porti con sé la fascia tricolore.
Riteniamo che utilizzare la fascia del Comune in una cerimonia privata è un atto di ignoranza istituzionale gravissimo.
Che denota una concezione padronale della carica elettiva“.
Lo scenario più temuto dal Consigliere Porcelli e da Compagno riguarda la possibile trasformazione di Carano in centro residenziale.
Il progetto di creare delle villette nei terreni di proprietà della famiglia Ravizza Garibaldi rischia di tornare in auge:
“La presenza di Antonio Terra a Carano – prosegue il comunicato congiunto -, non in forma ufficiale ma come privato cittadino, ci conferma il timore che il progetto di realizzare le villette con vista sulla tomba non è tramontato.
Eppure la sig.ra Costanza SF Ravizza Garibaldi si definì “danneggiata” dal piano particolareggiato redatto dall’architetto Berdini.
Per questo aveva chiesto al Comune di Aprilia, attraverso un professionista di fiducia, di ripristinare la precedente destinazione urbanistica agricola.
È cambiato qualcosa?
Ci risulta di no, almeno dal punto di vista amministrativo.
Infine, il comunicato conferma che la cerimonia del 17 marzo è l’evento pubblico concordato con la famiglia.
Questo su richiesta della sig.ra Maria Stefania Ravizza Garibaldi, deceduta nel 2015.
La signora, così è sempre stato detto, aveva indicato la data del 17 marzo per poter essere presente poiché il 22 agosto negli ultimi anni le era difficile recarsi a Carano.
Vista la dipartita della signora, corre l’obbligo di ripristinare la ricorrenza del 22 agosto in forma ufficiale.
Riteniamo tuttavia una nostra vittoria quella di aver ristabilito nella data del 22 agosto la celebrazione della morte di Menotti Garibaldi.
Che resta a nostro avviso la commemorazione più corretta“.
di Massimo Pacetti