La domanda che da domenica scorsa tutta Aprilia si sta facendo è una sola: gli allagamenti ed i conseguenti disastri potevano essere evitati?
Daniele Borace, responsabile del gruppo apriliano di Fare Verde, è convinto che le possibilità per fare meglio ci fossero.
Ma che non siano state messe in pratica:
“I temporali estivi – ricorda Borace – sono la normalità nel passaggio verso l’autunno, compreso durante la festa di S. Michele.
Come ogni anno, in questo periodo assistiamo inermi ad una Città messa in ginocchio dalle piogge abbondanti.
In linea teorica dovrebbero essere facilmente gestibili dal nostro sistema di condotte di drenaggio delle acque meteoriche.
Aprilia nasce dal prosciugamento di una palude ed ha un territorio relativamente pianeggiante senza la presenza di grandi arterie fluviali.
La realtà è che dal recente passato abbiamo ereditato politiche dissennate di concessioni edilizie concesse senza una programmazione sostenibile.
Che portassero ad uno sviluppo organico della Città.
Quando si chiudono i canali di drenaggio o si intubano i fossi per poterci costruire sopra, poi ci dobbiamo ricordare che gli interventi di prevenzione e manutenzione diventano fondamentali.
Oggi è iniziato il rimpallo delle responsabilità.
Noi ci permettiamo di ricordare che in un’intervista rilasciata nel Ottobre 2015 dall’Assessore LL.PP., Spallacci Mauro, ai giornali dichiara che:
“Gli allagamenti sono dovuti al fatto che sulla condotta principale, quella del fosso Leschione totalmente intubata, c’è un problema di manutenzione.
La pulizia delle caditoie, la pulizia dei tratti fognari che arrivano nelle reti e via dicendo.
In questi anni abbiamo fatto delle campagne di pulizia, anche se limitate.
È un problema di carenza di fondi.
Dovremmo stanziare più soldi e mettere una squadra di tecnici operativa.’’
I problemi legati al fosso Leschione sono dunque noti da tempo.
Ma, evidentemente, non si è ancora riusciti a trovare le adeguate contromisure.
Questo, secondo Fare Verde, deriva dalla mancanza di manutenzione:
“Il disastro che abbiamo subito domenica 10 settembre – prosegue Borace – è stato generato dalla mancanza di interventi di pulizia straordinaria delle condotte di drenaggio delle acque meteoriche.
Interventi non realizzati nel tratto che è stato intubato dalla Simmenthal al McDonald’s, compresi tutti i collettori di affluenza.
Probabilmente, vista l’intensità della pioggia caduta, non avrebbe risolto il problema.
Ma i disagi per i cittadini sarebbero stati molto meno gravi.
A questo possiamo aggiungere un deficit organizzativo e strumentale.
Nonostante l’ampio preavviso di una forte perturbazione in arrivo, la cittadinanza non è stata messa al corrente delle precauzioni da seguire.
Ci saremmo aspettati un’ordinanza sindacale con indicazioni chiare e una richiesta di noleggio di strumenti idonei per affrontare l’emergenza.
Come delle motopompe idrovore o mezzi anfibi per soccorrere i cittadini rimasti in panne.
Da notizie di stampa, ci risulta che il COC è stato convocato poco prima di pranzo, quando ormai il forte temporale era nella fase conclusiva.
Ci auguriamo che questa informazione non corrisponda al vero.
Però abbiamo constatato che alle 12 c’erano strade allagate non ancora chiuse al traffico“.
Altro punto dolente riscontrato nel fronteggiare l’emergenza di due giorni fa, secondo l’analisi di Fare Verde, riguarda le risorse utilizzate:
“Le forze messe in campo – afferma il responsabile del movimento – sono risultate numericamente non idonee a fronteggiare l’emergenza.
Il nostro rammarico è dovuto alla manifestata incapacità di fronteggiare l’allagamento di una piccola porzione del nostro territorio.
Ci auguriamo che la nostra Città non subisca mai un evento naturale più ampio o intenso.
Perché rischiamo che si trasformi in una vera catastrofe.
Fare Verde chiede un’inversione di rotta immediata.
Aprilia si deve dotare di tutte quelle strutture e strumenti per gestire in tranquillità gli eventi naturali, come le piogge abbondanti.
È giunta l’ora che si risolva una volta per tutte la problematica del fosso Leschione.
Ci domandiamo se questa Amministrazione Comunale abbia presentato un progetto per un piano anti dissesto idrogeologico, visto che il governo centrale ha stanziato tre anni fa circa 8 miliardi di euro, da spendere entro il 2023.
Se non è ancora stato fatto, invitiamo pubblicamente l’Ente Comunale a procedere con urgenza.
Perché non possiamo rischiare che si verifichino conseguenze più gravi.
La Politica è chiamata a dare delle risposte.
In conclusione – chiosa Borace – Fare Verde vuole rivolgere un plauso al Sindaco, alla polizia locale, alle forze dell’ordine, ai vigili del fuoco, ai volontari della protezione civile e ai cittadini che sono intervenuti nella fase emergenziale.
Il vostro impegno e dedizione nel cercare di alleviare i disagi della popolazione sono un patrimonio di questa Città.
Il nostro augurio è che veniate messi in condizioni di operare solo nella fase di prevenzione”.
di Massimo Pacetti