Il Consiglio Comunale di questa mattina si è aperto con la protesta di alcuni residenti del Quartiere Vallelata contro un nuovo insediamento industriale previsto nella zona.
Qualche giorno fa, infatti, sono stati avviati dei lavori proprio per erigere un nuovo plesso che rischia di compromettere ulteriormente la vivibilità del quartiere.
A dare sostegno ai cittadini presenti nell’Aula Consiliare sono stati alcuni Consiglieri di opposizione.
Il Consigliere Giovannini ha fatto da “portavoce” dei residenti, esponendo le ragioni della loro protesta.
I Consiglieri Boi e Terzo, invece, hanno sottoscritto una petizione per fermare i lavori:
“Il permesso di costruire – ha ricordato il Consigliere Boi – risale al 2015.
Secondo i termini di legge, se i lavori per l’edificazione non iniziano entro un anno il permesso è da considerarsi decaduto.
Inoltre, trattandosi di un tipo di impianto che tratta cemento e bitume, esso rientra nei criteri della legge Seveso III.
Ciò comporta che debba essere costruito ad almeno 1 km dai centri abitati, normativa in questo caso non rispettata“.
L’altro firmatario della petizione, il Consigliere Terzo, ha inoltre voluto sottolineare come
“il Quartiere Vallelata sia un polmone verde della nostra città, ma non sempre è stato rispettato.
Ho verificato personalmente che in alcuni giorni la presenza di odori è difficile da sopportare.
Rivolgo un invito ad effettuare maggiori e più continui controlli.
Anche se ci tengo a sottolineare l’impegno della nostra Polizia Locale.
Pur con difficoltà di organico, va dato merito agli agenti di aver comunque condotto sul territorio degli accertamenti”.
Immediata è stata la risposta del Sindaco Terra, che ha voluto rassicurare i cittadini riguardo questo tema:
“Oggi – ha assicurato il primo cittadino – verrà ufficializzata la revoca della concessione.
Il permesso era stato concesso su indicazione dell’Asi, visto che il lotto di cui parliamo ricade nei loro terreni.
Nei prossimi giorni ci sarà un nuovo incontro proprio con Asi per capire quale potrà essere il futuro sviluppo dell’area.
Si tratta comunque di un terreno edificabile, ma siamo fermamente contrari all’installazione di un sito come quello che è stato prospettato in questa occasione.
Fin dal primo momento siamo stati contrari alla variante promossa sull’area, ormai siamo in dirittura di arrivo per centrare il nostro obiettivo.
Mancano solo i certificati degli enti preposti ai controlli, che contiamo di avere nelle prossime 48 ore”.
Risposte che hanno rassicurato i residenti ed hanno chiuso la protesta.
Che, va sottolineato, è stata portata avanti nella maniera più ordinata e pacifica.
di Massimo Pacetti