Il Consigliere di opposizione Carmen Porcelli continua a chiedere conto delle controdeduzioni da fornire al Mef sulla questione Asam.
A quasi un anno dalla decisione di porre in liquidazione la Multiservizi, non sono ancora state rese note le risposte dell’Amministrazione a revisori.
“Ricordiamo al sindaco – è il monito del Consigliere – che sono i cittadini a pagare le conseguenze della gestione allegra delle risorse comunali“.
Con la messa in liquidazione, secondo i piani del Comune, si sarebbe dovuto ripianare il debito dell’Azienda.
Pari ad oltre 18 milioni di €:
“Secondo l’assessore competente – ricorda la Porcelli – il Comune avrebbe ripianato le perdite ASAM per un importo pari ad € 18.715.618,74.
Con quell’esborso sarebbero state chiuse tutte le pendenze dell’Azienda nei confronti dell’Erario.
Ad eccezione di quello con l’INPS, originariamente pari ad € 6,8 milioni e sanato solo in parte per 2,4 milioni.
L’Inps ha proseguito la propria opera di recupero, ed oggi chiede un importo pari a 10.926.056,29 euro.
Come mai si è arrivati a tale importo?
La delibera di liquidazione cita tanti incontri, e verbali dei revisori, del tavolo tecnico istituito da febbraio 2016.
Ma tutto questo a cosa ha portato?
Premesso – prosegue l’esponente di Primavera Apriliana – che la relazione del Ministero non parla assolutamente di porre in liquidazione l’Azienda, ma di rilevare e porre fine alle criticità e alle illegittimità, continuare a vedere che l’azienda prosegue con il vecchio andazzo è uno schiaffo a tutti quei cittadini che pagano le tasse.
E che sperano di vivere in una città che offra servizi degni”.
Altri dati che interessano il Consigliere Porcelli sono quelli relativi al Collegio dei liquidatori.
Il cui compenso rischia di essere un doppio esborso per le casse comunali:
“La delibera di Consiglio e la delibera di Giunta di nomina del Collegio – rammenta il Consigliere Porcelli – prevedono espressamente alcune clausole.
Ovvero che il Collegio debba predisporre una proposta di piano di riassetto e riorganizzazione.
Ed entro 30 giorni dal suo insediamento predisporre una relazione economico-finanziaria sull’attività previsionale di impresa che intende realizzare.
Tutto ciò è stato fatto?
Il Compenso annuo dell’intero Collegio non può superare quello spettante al Direttore Generale.
Ma se il Direttore Generale è ancora in carica (fermo restando i rilievi del Ministero delle Finanze) si tratta di un’erogazione doppia di stipendi?“
Per chiarire quanto sta accadendo in seno all’Asam, il Consigliere chiede che la Commissione Trasparenza abbia accesso agli atti.
E che l’Amministrazione risponda delle azioni messe in campo finora:
“Va evidenziato – prosegue la Porcelli – che nelle commissioni trasparenza sul debito Asam e sui pagamenti del Dl 35, sono emerse delle irregolarità molto gravi.
Che l’amministrazione comunale non ha ancora provveduto a giustificare.
Un atteggiamento dilatorio che lascia molto pensare.
La sottoscritta non ha ricevuto né l’estratto conto del fondo di garanzia, né il carteggio tra l’amministrazione comunale e l’Inps.
Né dimostrato come mai con i fondi del DL 35 (utili a pagare debiti accertati della pubblica amministrazione entro il 31 dicembre 2013) la maggioranza del sindaco Terra abbia dato mandato per pagare due ratei mensili dell’azienda relativi al 2014.
Quando i soldi erano stati stanziati per coprire i debiti con l’erario e gli enti previdenziali.
Chiedo espressamente – conclude la nota del Consigliere – al presidente della commissione trasparenza, il consigliere Roberto Boi, di far valere il diritto di partecipazione e accesso agli atti stabilito dalla legge.
Non si stratta del capriccio di un consigliere di opposizione.
Ricordo che il mancato controllo degli atti può dare luogo alla cattiva gestione della cosa pubblica.
Che nel caso dell’Asam sarebbe come assistere ad un film già visto“.
di Massimo Pacetti