Aprilia – rifiuti, un binomio che sembra destinato a sussistere per molto tempo. Vedi il rinnovato accordo tra AMA e Rida Ambiente di pochi giorni fa: 40000 mila tonnellate di indifferenziato proveniente da Roma verranno trattati in un impianto di Aprilia; e vedi ora il progetto di una nuova, l’ennesima, discarica a Casalazzara, territorio facente sempre parte del comune di Aprilia.
Di questa discarica se ne sta parlando poco, probabilmente per la tanta attenzione che stampa e politica stanno dedicando ai rifiuti della Capitale che arriveranno in via Valcamonica. Bene. Purtroppo la questione rifiuti sembra interessare Aprilia su diversi fronti e di conseguenza indispensabile è diventato sensibilizzare costantemente l’opinione pubblica. Discorso superfluo da fare quando la discussione – si parla di ambiente – vede ruotare attorno questioni legate alla qualità della vita di una città.
Per il momento si sono schierati contro il progetto della discarica a Casalazzara i consiglieri di Primavera Apriliana Carmen Porcelli e di Nuovo Centro Destro Roberto Boi.
“In quella borgata ci si ostina a voler costruire su una sorgente un depuratore senza sapere cosa vuole realizzarvi la società che ha acquistato la ex Yale e regalato il terreno al Comune. Non appena avremo gli atti di questo progetto, ci cimenteremo nello studio di questo ennesimo progetto di discarica” – hanno fatto sapere i due consiglieri in una nota stampa di ieri, ribadendo che “la pubblicità degli atti ambientali deve essere sempre accessibile”.
Al no alla nuova discarica si è unito anche il neocandidato sindaco Antonio Guidi che si dice “contrario al progetto della Ecosicura srl”.
“Se i privati per loro natura seguono una logica imprenditoriale orientata al guadagno – spiega in un comunicato di questa mattina Guido – un buon amministratore deve al contrario perseguire l’interesse collettivo, e su alcuni temi delicati avere il coraggio di adottare politiche mirate, che ai privati sottraggano o limitino margini di manovra. Oggi la partita si gioca a Casalazzara e l’emergenza è quella di fermare un piano che da qualche giorno è stato depositato in Regione per la richiesta di via. Non si conoscono i dettagli del progetto, presupposto indispensabile per elaborare una strategia vincente. Si deve dotare il Comune degli strumenti per limitare l’iniziativa dei privati”.
Ora si attendono il No della Maggioranza e la disponibilità degli atti.
di Jacopo Cascone