Non smettono di venire alla luce discariche abusive nel territorio apriliano.
L’ultimo caso è quello di Torre Bruna, scoppiato appena un paio di giorni fa.
L’intervento del Nipaf di Cisterna ha fornito ad Aprilia in Prima Linea l’ennesimo esempio di quella che da tempo il movimento definisce “emergenza ambientale”:
“È da quasi un decennio – afferma il coordinatore di APL Emanuele Campilongo -, a quanto ci è dato sapere dalle nostre fonti, che in quella ex cava si sversava.
E sotto la coltre di rifiuti edili superficiali potrebbe esserci di tutto.
Noi di APL lo scorso 01/06/17 fummo ascoltati in Commissione Ambiente del Senato.
In quella occasione ci occupammo anche di questo territorio e delle discariche conosciute da tempo alle Istituzioni.
Parlando apertamente anche della possibilità che per ogni sito conosciuto ve ne fossero altrettanti ancora da scoprire”.
Questo nuovo caso, venuto alla ribalta grazie alla segnalazione del Comitato Borghi Rurali, mostra come ancora tanto si debba fare per bonificare davvero il territorio apriliano.
Un primo passo potrebbe essere quello che lo stesso Campilongo afferma di essere in procinto di compiere:
“Nei prossimi giorni – rivela – effettueremo un esposto alle competenti Autorità.
Chiederemo una verifica sullo stato dei fossi presenti in quella zona, ed anche la celere la pubblicazione dei dati di inquinamento rilevati“.
Il pericolo reale, infatti, è che
“la discarica di Torre Bruna potrebbe essere un nuovo caso come quello di Via Corta“
secondo la disamina del caso fatta da Aprilia in Prima Linea.
di Massimo Pacetti