Ad un anno circa dell’estensione del Porta a Porta su tutto il territorio comunale, l’Osservatorio dei Rifiuti si riunisce per leggere e analizzare i dati del servizio , trarne dovute deduzioni, esaminare e proporre all’Amministrazione passi successivi della Strategia Rifiuti Zero. La percentuale di Raccolta Differenziata è da considerare un dato ormai consolidato per il 2017 che si assesta intorno al 70% , risultato di qualità sia per la percentuale raggiunta che per la purezza dei materiali raccolti. Nello specifico, nel 2017 verranno raccolti, rispetto al 2016, meno 8.545.400 kg di secco residuo pari a – 45,67%, più 427.200 kg di imballaggi in carta e cartone pari a +346,70%, più 8.447.200 kg di frazione umida pari a +87.53%, vetro per +62,43%, in aumento dal 20 al 35% per le frazioni conferibili all’Ecocentro ( ingombranti, RAEE, tessili, etc).
La buona selezione attuata in casa dai cittadini conferisce un’alta qualità ( impurezza inferiore al 3%) ai materiali avviati alle piattaforme di riciclo che, di conseguenza, acquistano un maggiore valore commerciale, (più entrate) mentre una buona qualità per la frazione umida (impurezza inferiore al 7%) ha minori costi di conferimento agli impianti di recupero di materia (compostaggio) e un migliore compost qualitativamente in uscita e prodotti agricoli più sicuri e genuini.
Altro dato positivo emerso “a Sorpresa”, è che il PaP non è la causa dell’abbandono dei rifiuti anzi con il ritiro domiciliare le bonifiche sono diminuite per numero e per quantità anche se resistono sacche di irriducibili; l’ aumento delle segnalazioni è segno del maggior senso civico degli Apriliani che “non sopportano più” comportamenti incivili. La rimozione dei cassonetti stradali ha messo fine anche allo svolazzamento e al degrado che solitamente caratterizzava le piazzole ecologiche. Il posizionamento dei cestini gettacarte lungo le strade cittadine, ha diminuito le cicche gettate a terra nonostante l’utilizzo improprio dei cestini dagli irriducibili del PaP .
Le note stonate dei dati analizzati riguardano i 115 kg di secco residuo che ogni apriliano a oggi “produce” segno che con ulteriore impegno c’è un buon margine di miglioramento per la RD e per diminuire la produzione totale dei rifiuti promuovendo politiche a favore dell’Economia Circolare: circuiti virtuosi in cui gli scarti di produzioni diventano materia prima per ulteriori processi produttivi , l’impiego di imballaggi riutilizzabili, limitare l’usa e getta, etc. Altro dato “grigio” affrontato è la mancata riconducibilità tra il produttore dei rifiuti e il conferimento in quanto , specialmente per la frazione secca non differenziabile, vengono esposti contenitori “fantasia” per foggia e colore, senza mastello identificativo.
I rifiuti anche se erroneamente conferiti, vengono ritirati dagli operatori della Progetto Ambiente per ovviare a problemi igenico sanitari e per risolvere in modo pacifico bagarre condominiali. Una soluzione plausibile tra quelle proposte potrebbe essere tracciare chi espone correttamente e, per differenza, scovare chi non rispetta il regolamento che impone l’obbligo di utilizzare esclusivamente , per il conferimento dei rifiuti, il kit ovvero mastelli e buste distribuiti ai cittadini dall’Amministrazione. Banditi, pertanto, “sacchi neri anonimi” che non permettono il collegamento tra il rifiuto e chi lo produce, l’ equa ripartizione della tariffa (Tari), il rispetto del principio “chi inquina paga”.
Con l’estensione del PaP su tutto il territorio comunale il rilascio del Bollino Ecofesta che dà diritto ad agevolazioni fiscali, ha bisogno di azioni più incisive per la riduzione dei rifiuti e di comportamenti più virtuosi oltre a differenziare correttamente i rifiuti prodotti. Azioni possibili per ottenere il Bollino Ecofesta potrebbero essere: Vuoto e rendere, Stoviglie lavabili o Compostabili, Conferimento presso l’Ecocentro delle frazioni differenziate, umido e olio vegetale compresi. Distribuzione di acqua filtrata da bere.
L’Osservatorio ha per il 2018 pianificato alcuni impegni:
– Campagna per la riduzione degli imballaggi attraverso lettere informative ai produttori;
– Campagna di controllo, informazione sul corretto conferimento, eventuali sanzioni e pubblicizzazione delle buone pratiche;
-Compilazione di schede sulle buone pratiche da divulgare su rubrica dedicata (pagina face book, stampa locale).