APL propone i cacciatori come “sentinelle dell’ambiente”

La collaborazione delle società del settore della caccia viene proposta da Aprilia in Prima Linea come nuovo metodo di prevenzione degli eco-reati

L’attività venatoria come “sentinella” dell’ambiente.

È questa la nuova proposta di Aprilia in Prima Linea, che intende creare

“una linea diretta con le Istituzioni riguardo le segnalazioni di casi di inquinamento e di degrado“.

L’attivista del movimento Marco Bonadonna spiega il perché di tale scelta:

Il vero amante dell’esercizio venatorio – afferma – conosce l’importanza delle colture in atto.

E sceglie luoghi e distanze giuste per la propria e l’altrui sicurezza.

Egli sa bene che introducendosi in terreni altrui, deve lasciare pulito e contribuire alla sicurezza di tali luoghi.

Recenti statistiche hanno evidenziato come durante il periodo della caccia gli agricoltori subiscano molti meno furti e danneggiamenti nelle loro proprietà.

Ciò a riprova che un ambiente vissuto e vigilato aumenta la sicurezza”.

Inevitabile ricondurre la minor presenza di malintenzionati alla maggior presenza di armi.

Ma per il coordinatore di APL Emanuele Campilongo è arrivato il momento di dire

basta alla criminalizzazione delle armi.

Esse da sole non fanno nulla.

Sta in chi le usa avere le fondamentali basi di cultura, competenza oltre che dell’equilibrio necessario a poterle detenere e usare nel rispetto della legge.

Abbiamo il dovere di unirci poiché il compito che ci proponiamo è arduo ma necessario.

La difesa dell’ambiente e della nostra salute è imprescindibile e nulla deve fermarci.

Tantomeno sterili divisioni e preconcetti”.

Le intenzioni di APL prevedono, nell’ambito della prevenzione ambientale affidata anche alle associazioni venatorie

“un cambio nel meccanismo di “ri-popolamento”.

Facendolo precedere da una campagna informativa e di prevenzione sulle “specie nocive” in collaborazione con gli agricoltori e con le associazioni.

Allargare il calendario venatorio, in particolar modo di quello per la “caccia di selezione” e differenziare i giorni di attività con quello dei raccoglitori.

Siamo favorevoli a individuare un luogo idoneo alla creazione di un poligono – prosegue Campilongo – sia per il “tiro in movimento” che di quello “sportivo””.

di Massimo Pacetti

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