Il candidato sindaco Giorgio Giusfredi lancia un appello al nuovo governo perché approvi una legge quadro che “tenga finalmente conto dell’esito del referendum istituzionale del 2011: acqua come “bene comune”. La coalizione di Giusfredi ha indicato tra i punti fondamentali del programma il ritorno alla gestione pubblica del servizio idrico.
Il nuovo governo deve assolutamente intervenire con una legge in merito nel rispetto dell’esito referendario e dare delle indicazioni stringenti alle Regioni che in questi anni, dopo il 2011, hanno approvato provvedimenti diversi e spesso contrastanti non sempre in linea con le volontà espresse nel referendum istituzionale.
Il candidato sindaco ribadisce il concetto di acqua come bene comune che è un impegno programmatico di tutta la coalizione.
Non è possibile lasciare una città senz’acqua per due giorni. In tutti questi anni i cittadini hanno subito molti disservizi mentre l’Ato4 non fa investimenti sulla città. Cito tra i tanti esempi, quello per me più grave: nelle more dei finanziamenti della legge regionale 6/2007, l’Ato4 non ha stanziato neppure il 15%, ossia la quota parte prevista per i progetti finanziati per il risanamento igienico-sanitario delle periferie, come stabilito nell’accordo quadro tra Regione Lazio, Comune di Aprilia, Ato4 e coordinamento dei consorzi e delle borgate. Questo ha fatto venire meno le già poche risorse economiche disponibili.
Giusfredi si scaglia infine su Acqualatina:
Dobbiamo aggiungere ai disservizi noti, la chiusura dello sportello per il pubblico di Acqualatina che è stato trasferito ad Anzio con gravi disagi per l’utenza apriliana e la carenza e inadeguatezza degli impianti idrici che soffrono di perdite quotidiane. Impianti sui quali Acqualatina ha sempre e solo provveduto con interventi in ritardo e grossolane manutenzioni, confermando la regola della perdita di oltre il 60% di acqua potabile.