Solo ieri il movimento L’Altra Faccia della Politica esultava per l’imminente affidamento dei lavori a Casalazzara.
Ma proprio a questo proposito, il Comitato Borghi Rurali si pone degli interrogativi che sarà bene chiarire nell’immediato.
Nella nota a firma del Consigliere uscente Angelo Zanlucchi, si faceva riferimento all’apertura delle buste per i lavori riguardanti marciapiedi ed illuminazione.
Ebbene, il Comitato afferma di essere ben contento dell’inizio della procedura di affidamento.
Ma sottolinea anche che non sono questi gli unici aspetti che servono per incrementare la sicurezza a Casalazzara:
“I marciapiedi sono importanti opere – concede il Comitato – così come l’illuminazione.
Ma prima di spendere soldi e tempo, perché non ripariamo i marciapiedi esistenti?
E perché non vengono riparate le luci già installate, ma non funzionanti da anni?
Situazioni, tra l’altro, puntualmente segnalate.
Vorremmo inoltre ricordare, sempre in fatto di sicurezza, la strada via Apriliana.
Una strada dissestata da anni, per cui abbiamo chiesto con tanto di pec e a tutti gli incontri con l’amministrazione uscente di ripararla.
Non solo: anche la richiesta di realizzare dissuasori di velocità su queste strade densamente abitata è stata disattesa”.
E poi c’è l’annoso problema del depuratore.
L’Altra Faccia della Politica ha anche posto l’attenzione sull’aver concluso l’iter per la sua realizzazione, accompagnato dalla spesa di un milione e mezzo di euro per la rete fognaria.
Questioni che, però, al Comitato Borghi Rurali non risultano:
“Ci sembra strano che faccia riferimento a un progetto che ci risulta ancora in alto mare.
Anche perché lo stesso Consigliere Zanlucchi ci ha detto in un incontro (tra le altre cose anche registrato), di appoggiare le modifiche proposte dal comitato.
Tra l’altro la regione ha finalmente riconosciuto l’estensione di protezione dell’area mineraria, tutelando un bene prezioso come l’acqua.
Quindi in questo momento non solo non possono essere realizzati depuratori, ma viene scongiurata qualsiasi attività potenzialmente inquinante”.
E si rimane ancora una volta con più domande che risposte.
di Massimo Pacetti