Il centrodestra punta ancora sulle periferie: “Istituiremo una delega dedicata a loro”

L’idea della coalizione di centrodestra è di affidare la delega alle periferie ad un Consigliere, che avrà il compito di seguire costantemente le situazioni segnalate dei residenti

Saranno le periferie, secondo il candidato Sindaco Domenico Vulcano ed il centrodestra che lo sostiene, a fare la differenza al ballottaggio di domenica.

Il capo della coalizione in lotta con l’Amministrazione uscente per raggiungere il governo della città, è infatti convinto di poter dare usa svolta alla situazione dei nuclei extra urbani.

E questo perché, a suo dire, chi lo ha preceduto non ha fatto praticamente nulla:

“Le periferie – è l’attacco di Vulcano – sono state prima sedotte e poi abbandonate da Antonio Terra.

Nel 2013 promise mari e monti pur di vincere le elezioni.

Ma a distanza di cinque anni possiamo affermare, senza paura di essere smentiti, che nulla è stato fatto per migliorare la qualità della vita dei residenti delle borgate”.

È dunque ora di voltare pagina, sostiene il centrodestra, che ha in mente una delega specifica per venire incontro alle esigenze dei residenti:

“Il centrodestra vuole ridare dignità a questi cittadini dimenticati da Antonio Terra.

Per questo – spiega ancora il candidato Sindaco – istituiremo una delega speciale alle periferie.

Con un consigliere ad hoc che, in contatto con associazioni, consorzi e comitati, seguirà quotidianamente le esigenze delle zone extra urbane.

Vogliamo costruire tutti insieme un territorio unito, dove non ci siano più differenze tra centro urbano e periferia.

Vogliamo colmare una volta per tutte questo gap di servizi che in alcune zone fa spavento.

Per creare una città che si sviluppi in modo equilibrato, giusto e democratico, nel rispetto delle regole”.

Richiamando anche le autorità sovra comunali alle loro responsabilità, come spiegato più volte dallo stesso Vulcano.

Per coinvolgere il maggior numero di soggetti politici nel risanamento, atteso ormai da decenni, delle periferie apriliane.

di Massimo Pacetti