Si apre una profonda crepa nello schieramento che ha sostenuto la candidatura dell’ex Consigliere Comunale Carmen Porcelli al primo turno di queste elezioni comunali.
La miccia è stata il video dell’ex candidata, pubblicato sulla pagina Facebook di Primavera Apriliana mercoledì sera.
In quei 10 minuti di riflessione sul voto di due settimane fa, la Porcelli esortava i suoi sostenitori a votare al ballottaggio di domenica secondo coscienza.
Una indicazione che, però, è stata interpretata in modo differente da una delle liste che ha accompagnato la sua candidatura a Sindaco.
Unione nei Valori, infatti, ha deciso di prendere le distanze da quella posizione, sostenendo che fosse un invito a votare per il centrodestra.
Versione che ha spinto il capolista Giuseppe Colaiacovo a scendere apertamente in campo a favore del Sindaco uscente Antonio Terra.
Interpretazione smentita da altri due schieramenti (ormai ex) alleati:
“Teniamo a precisare – scrivono Augusto Porcelli di Primavera Apriliana e Giuliano Solia di Cambiamenti – che in alcuna maniera abbiamo dato indicazione di votare Vulcano.
Abbiamo invece comunicato agli elettori della nostra coalizione attraverso il nostro candidato a sindaco di votare secondo coscienza.
Il voto, come abbiamo sempre detto, è un dovere civico.
Un dovere e un diritto.
Con i nostri candidati abbiamo svolto diversi incontri, ed hanno tutti compreso l’indicazione di libertà di voto per il 24 giugno.
Tutti tranne uno.
Quello che evidentemente ha calato la maschera e confermato che apparteneva alla schiera di coloro che hanno lavorato contro.
Per quanto ci riguarda ci siamo liberati da una inutile zavorra.
L’amministrazione uscente ha commesso tanti errori ed ha un sindaco su cui pende un giudizio.
Dall’altra c’è un gruppo di persone che ha già amministrato e sappiamo cosa ha fatto e quello che ha prodotto”.
Dunque, come ribadito dalla Porcelli, nessuno dei candidati appare la soluzione migliore per Aprilia.
Ma questa indecisione ha portato ad uno scollamento interno, forse inevitabile già all’indomani del primo turno.
di Massimo Pacetti