Nuovo corso ai Lavori Pubblici, la ricetta dell’Assessore Luana Caporaso è “il lavoro di squadra”

Ad una settimana dalla nomina, l’Assessore Luana Caporaso ha scelto di impostare il lavoro in sinergia con gli altri colleghi

La prima settimana di lavoro per il neo Assessore ai Lavori Pubblici Luana Caporaso è servita a prendere confidenza con il personale degli uffici e a capire come impostare il lavoro dei prossimi cinque anni.

Su questo secondo punto, comunque, le idee sembrano già abbastanza chiare.

Nell’incontro che abbiamo avuto questa mattina nel suo ufficio, l’Assessore ha insistito molto sul

“lavoro di squadra”

da mettere in atto insieme agli altri colleghi della Giunta.

Sarà dunque questo l’obiettivo del suo mandato.

Assessore Luana Caporaso, lei è al suo secondo mandato all’interno della Giunta di Aprilia. Con quale bagaglio di esperienza si approccia a questo “ritorno” dopo essere stata alle Politiche Giovanili?

Quando il mio gruppo Forum per Aprilia mi ha offerto questa delega non mi sono tirata indietro, pur avendo alle spalle un’esperienza da Assessore in ambito completamente differente. Ritengo però di essere cresciuta molto in questi 9 anni di esperienza nella coalizione Aprilia Civica, prima come Assessore e poi come Consigliere. Ho imparato che è fondamentale essere sincera e parlare chiaramente ai cittadini: non ho intenzione di dare delle scadenze, perché le difficoltà burocratiche ed amministrative sono sempre dietro l’angolo e possono creare problemi ai tanti progetti che vogliamo realizzare.

L’ambito dei Lavori Pubblici è quello che sostiene le maggiori attenzioni e critiche dell’opinione pubblica, oltre che delle parti avverse in ambito politico. Come si gestisce un settore così complicato?

Sarà importantissimo il lavoro di gruppo. E per gruppo non intendo solo la coalizione, ma anche delle singole liste e dei singoli Consiglieri. Quando ho accettato l’incarico l’ho fatto perché, pur non essendo un tecnico, sono convinta di poter avere il supporto di Consiglieri ed Assessori. Lavorare come politico e non come tecnico non lo vedo come un limite, anzi: l’Assessorato ai Lavori Pubblici è lo specchio di come chi governa la città la vuole disegnare agli occhi dei cittadini. Sono convinta che si debba ripartire dai piccoli lavori, perché non serve fare grattacieli, ma sistemare marciapiedi, buche ed altri dettagli piccoli ma importanti per i cittadini. Come dimostrato nel periodo elettorale, il settore ha continuato a lavorare per dare seguito al programma degli interventi approvato in precedenza.

Per portare avanti i lavori di miglioramento della città servono i fondi, che per ovvi motivi non possono essere solo quelli dell’Ente. Come si intende agire per il reperimento delle risorse da utilizzare per la realizzazione delle opere?

Con l’Assessore all’Urbanistica abbiamo già avuto modo di parlarne: il reperimento dei finanziamenti deve coinvolgere i nostri settori a 360 gradi. Siamo in carica da soli sette giorni, ma la linea di indirizzo è chiara. Anche per questo motivo c’è l’intenzione di concentrarsi principalmente sui piccoli interventi. Già solo per reperire i fondi e mettere in cantiere questi, la burocrazia impone tempi lunghi. È chiaro che nelle periferie questi interventi non bastano, ci abito anche io e so quale sia la situazione. Però sono convinta che grazie al lavoro in sinergia tra i vari Assessorati sarà possibile operare in modo da portare molti vantaggi alla città.

Negli ultimi 5 anni, lavorando all’interno dell’Amministrazione come Consigliere, ha avuto modo di seguire da vicino lo sviluppo dell’operato del suo predecessore Mauro Fioratti-Spallacci. Questo la avvantaggia nel trovare in tempi brevi da dove iniziare il suo nuovo compito?

Ovviamente non parto da zero, le problematiche del settore le conosco grazie alla presenza come Consigliere negli scorsi cinque anni. Non credo, però, che “avvantaggiata” sia la parola giusta, credi sia più corretto dire che ho più certezze. Se a livello tecnico devo studiare alcuni passaggi, la conoscenza della macchina amministrativa non mi manca di certo. L’essere sicura delle mie capacità, comunque, non mi fa cambiare idea: il lavoro di squadra sarà la chiave per fare un buon lavoro nei prossimi cinque anni.

di Massimo Pacetti

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